Lc 1,57-66.80
Nelle nostre vite succedono alle volte delle cose che rimangono impresse nel nostro intimo così profondamente, da essere capaci di cambiare non solo noi interiormente, ma anche il nostro modo di stare al mondo, il nostro futuro. Sono cose potenti nel significato, che spesso si dispiega nel corso del tempo, per condurre la nostra vita altrove. Delle volte questi vissuti li chiamiamo "traumi", quando ci portano in una direzione negativa. Ma poi ci sono anche altre tipologie di cose. Come ad esempio quella che è successa a Zaccaria. Quale esperienza più "mistica" che l'entrare, nel turno sacerdotale, nel luogo più centrale del Tempio, e stare in quello che Israele chiamava "santo dei santi", spazio riservato, alla presenza di Dio? Eppure sembra che c'è qualcosa in più. A Zaccaria appare l'angelo. Gli parla, Dio gli parla attraverso un inviato. E' un evento che non lascerà mai più la sua vita e che determinerà la vita della sua famiglia, e poi anche quella dell'umanità, attraverso la nascita del precursore di Cristo, Giovanni, che festeggiamo oggi. Zaccaria e Elisabetta insistono nel volergli dare un nome che nella sua famiglia non c'è mai stato. Insistono nonostante lo scandalo che questo crea ai vicini e ai parenti. Non spiegano però da dove viene questa misteriosa insistenza. Cambia il loro atteggiamento, diventano fermi nella loro posizione, non sottostanno più a questa tradizione che doveva essere osservata. I cambiamenti. Le persone cambiano, spesso le vediamo cambiare e non ci spieghiamo come mai. Non necessariamente cambiano in meglio o in peggio, semplicemente cambiano i loro modi e poi noi li interpretiamo. Esistono nella vita di ciascuno di noi queste misteriose insistenze, che sono frutto di una vita vissuta o di un particolare incontro con Dio. Sì, perché quando si incontra davvero il Signore, non si può più essere gli stessi. Si comincia anche a tentare imprese impossibili, forti della sua Presenza costante. Oggi forse ci conviene richiamare alla mente e al cuore questi tempi e spazi di incontro "decisivo" con lui. E ci conviene ricordare che, quando vediamo dei cambiamenti nelle vite delle persone, forse invece di voler subito giudicare o valutare, potremmo fare un passo indietro e aspettare, rispettosi del cammino dell'altro, perché potremmo avere davanti a noi un'opera di Dio, senza esserne coscienti.