Mt 9,1-8
Vi siete mai domandati come nasce una ricetta, diciamo culinaria? E' chiaro che viene prima la sperimentazione, il fare e spesso anche il ri-fare e quando l'autore decide che è cosa buona, ecco che scrive la ricetta. E' un fenomeno in cui il fare viene prima della formulazione, delle istruzioni. Prima fare, in silenzio, assicurarsi di aver appreso, di essere capace di fare una determinata cosa. Poi parlare, proclamare, pubblicizzare, spiegare, insegnare. L'esatto procedimento di Gesù. E se oggi Egli pone una domanda che può sembrare assurda, è frutto proprio di questo suo modo di procedere. Cosa è più facile dire: "ti sono perdonati i tuoi peccati" o "alzati e cammina"? Lui può fare questa domanda, assurda al primo colpo d'occhio, perché oltre a poter dire, egli può farlo. Può perdonare i peccati e può far camminare i paralitici. Due cose impossibili per noi, che però ci possono far riflettere sulla proporzione tra le parole che diciamo e ciò che effettivamente facciamo. E ci può insegnare che non siamo chiamati a fare di tutto, ma solo ciò che è in nostro potere. Allora, dopo aver conosciuto noi stessi, le nostre possibilità, i limiti, le forze, possiamo parlare delle cose da fare, perché le nostre parole saranno coerenti con ciò che facciamo. E ci sarà un surplus: parleremo nell'umiltà di chi non si crede onnipotente, ma solo servo e cooperante con tutti gli altri uomini, alla costruzione del mondo. Prima fare, misurare le proprie possibilità, poi definire. Così la vita sarà anche più coerente e tutto ciò contribuirà certamente al nostro benessere.