Solitamente quando una cosa ci pesa in modo particolare, cerchiamo con tutto noi stessi di evitarla...o almeno di dimezzare in qualche modo la fatica o la scomodità che sentiamo nell'affrontarla. Così anche quando si tratta di qualche relazione particolarmente difficile e spiacevole. Entra qui in atto l'arte del discernimento, la capacità di domandarsi dove stia la fatica, il perché di essa e se sia lecita oppure tocchi qualcosa di bruciante dentro di noi. Discernere dunque i nostri sentimenti e regolare di conseguenza il nostro agire. Per quanto sia "naturale" che cerchiamo di scegliere nella vita le cose e le persone più facili e più piacevoli, alle volte occorre soffermarsi sul significato dello scomodo nella nostra esistenza. E' precisamente ciò che il Signore ci dice oggi nella sua Parola. Beh, ci sembra esagerato perché dice addirittura di non opporsi al malvagio. E' come se volesse dire: non fuggire dalla parte faticosa della tua vita, non scappare sempre. Accetta l'incompletezza della tua esistenza e amala lo stesso. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Si, cammina:
- con chi ti
costringe con forza cammina affinché impariate che la forza eccessiva si può
vincere e disarmare con la mansuetudine;
- con chi ti
chiede nelle lacrime di accompagnarlo, cammina per comprendere la ragione del suo pianto e per consolarlo;
- con chi te lo chiede buttandosi ai tuoi piedi, cammina
per capire come mai si sente così poca cosa, e per poterlo alzare quando cade;
- con chi ti
trascina sulla strada, senza che tu te ne possa difendere, cammina per vincere te stesso e per fargli capire quanta
solitudine c'è nella sua insistenza;
- con chi si
alza e triste inizia il suo miglio, senza invitarti, cammina per capire la ragione della sua
tristezza e fargli vedere che camminare insieme è bello e meno pesante;
- con chi
vorrebbe salire in macchina, cammina per fargli comprendere che le cose nella
vita vanno affrontate senza fretta e alle volte lentamente;
- con chi
parte pensando già a fare quattro miglia, cammina, affinché non si ritrovi solo
quando dopo un miglio si accorgerà di non avere più forze;
- con chi
dice che non ce la fa a fare un miglio cammina affinché si accorga che
camminando insieme il tempo scorre più veloce e la fatica si dimezza, e per fargli vedere quanta strada sa fare;
- con chi parte nella direzione sbagliata, cammina accompagnandolo, di modo che al momento opportuno tu possa aiutarlo a capire di dover tornare indietro;
E se sei tu quello che costringe l'altro ad accompagnarlo... approfitta del fatto che qualcuno si fa trascinare, perché in questo potrebbe esserci qualche bel tesoro per il tempo del vostro camminare.
Cammina
semplicemente, con l'animo pronto per tutto, cammina insieme, assaporando la gioia
e la fatica del vivere umano. Cammina quando c'è il sole e quando piove. Fai
due miglia perché dove le cose sono condivise, la gioia si raddoppia.