sabato 17 giugno 2017

sincerità o verità?

La diffidenza. E' quella che ci uccide. E' quella che ci fa venire l'ansia di spiegare, argomentare, attirare l'attenzione... 
La fiducia non ha bisogno di eccessive argomentazioni, perché è semplice. Le basta una parola e dopo si sprofonda nella libertà e nella gioia.
E' quello che ci vuole dire oggi il Signore, quando ci raccomanda di non giurare. Non ce n'è in assoluto bisogno, infatti. Un'affermazione fatta con schiettezza e secondo quanto tu pensi e senti, è preziosa in sé, non ha bisogno di ulteriori e ansimanti prove della sua autenticità. Anche perché alle volte è fondamentale distinguere tra la sincerità e la verità. Io posso e devo dire quel che penso/sento sinceramente. Ma devo essere consapevole che non necessariamente questo sarà oggettivamente vero. Tuttavia non cambia il fatto che io sono vero, nella misura in cui tiro fuori ciò che autenticamente alberga il mio cuore. Si, si; no, no è proprio questo. Fidati di me: non ti dirò mai SI se penso NO e vice versa. Quando lo sperimentiamo, allora sperimentiamo anche la gioia della fiducia. Se invece io dico qualcosa che penso o sento e incontro la diffidenza... certamente in me si sveglia il senso di essere stato rifiutato, perché la persona che ho davanti non crede a ciò che io, come parte di me stesso, le consegno. Ebbene, anche qui: giurare è inutile. Sarà il cuore della persona a dover fare poi la propria parte. Se impegno poi tante energie per convincere della sincerità di ciò che affermo... occorre guardare in fondo al cuore e chiedersi il perché. In fin dei conti non viviamo per convincere le persone di nulla. Giurare in questo caso significherebbe mendicare l'amore, il quale non va mendicato, perché l'amore è sempre gratuito e anche quando abbandonati o non compresi dalle persone umane, restiamo sempre amati infinitamente e incondizionatamente da Dio. E a Lui occorre sempre tornare proprio nei momenti in cui ci sentiamo in qualche maniera rigettati con la verità che portiamo nel cuore. Perché lì, nella relazione con Colui che è sempre dalla nostra parte, si rinnova non solo la nostra consapevolezza di essere figli di Dio, ma anche l'autostima e il senso del nostro valore come persone. E tutti i SI diventano ancora più SI, mentre i NO acquistano quella trasparenza di chi cerca sinceramente di camminare per le vie del Signore. Il parlare è breve, chiaro e misurato, non ha più l'obiettivo di metterci al centro, di comprarci l'attenzione, perché è espressione di chi sa di essere sempre guardato con amore.

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