Preme tanto la vicinanza di Dio all'uomo. C'è un pre-cursore, che ci porta e ci trasporta ad immergerci nell'intimità Dio-uomo, quasi compiuta. Giovanni si fa spazio del "già e non ancora", dell'anelito, finché non nasca il più piccolo nel regno dei cieli, il Bambino. Perché Dio si è annidato già nella culla dell'attesa, grembo di una ragazza. E,  "se lo vogliamo accogliere", Giovanni siamo noi, se leggiamo in lui il desiderio di Dio, quello di farsi prossimo e farsi uno con l'uomo. Per questo noi siamo al mondo: per farne esperienza ed essere luogo di incontro dell'uomo con Dio. Nell'invisibilità di un'esperienza che un giorno avrà il suo compimento.
#grazieGiovanni

 
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