Mc 5,21-43
Hai mai provato a fare un miracolo? Penso di sì. Spesso cerchiamo di far qualcosa che sembra impossibile, per le persone a cui vogliamo bene. Alle volte ci sentiamo in dovere di fare dei miracoli per chi ce ne chiede... l'obiettivo viene centrato e si va avanti dritti, mossi dall'amore, dalla voglia di stare vicino a chi ha bisogno di noi. Alle volte però si ottiene "l'effetto carro armato". Quando si va verso l'altro, c'è sempre della strada da fare, per far quel bene di cui egli veramente ha bisogno (e che alle volte non corrisponde a ciò che noi pensiamo o sentiamo). Ma per strada, cosa facciamo noi? Facciamo come il carro armato, che distrugge tutto, passando, perché non vede ciò che ha davanti e ai lati, pur di avanzare? Il punto è che tanti miracoli possono succedere a mo' di effetti collaterali che diventano addirittura "affetti collaterali". Così ci fa vedere oggi Gesù. E' diretto verso la figlioletta di Giairo, per strada invece: c'è qualcuno che gli ruba della forza, per essere guarito. Chi mi ha toccato? - chiede Gesù. Mah insomma, può sembrare che si sia sentito disturbato dal fatto che una povera donna aveva bisogno del suo aiuto. Dunque? Lui si ferma, vuole guardare colei che ha avuto coraggio di prendersi un po' di questo "affetto collaterale". Attenzione: intanto perde tempo, mentre la bambina pare già morta. Ma la morte non può averla vinta, laddove qualcuno ha mostrato l'audacia nell'implorare la sovrabbondanza di vita, che sgorga da Lui. La vita infatti si moltiplica man mano che la si condivide. Gesù si lascia derubare, si ferma, permette di dare rilievo a questo "miracolo per strada". E noi? Forse per strada verso i nostri sacrosanti obiettivi, ci perdiamo tanti miracoli. O meglio, ci perdiamo le opportunità di essere protagonisti, testimoni e portatori di miracoli, che possono succedere nelle maniere e per le strade più inaspettate, su quelle strade che in teoria dovrebbero solo veicolarci verso i nostri obiettivi veri. Sì, Dio ci chiede di avere gli occhi aperti e di lasciarci rubare un po' di tempo e di energie, se "per strada" si presentano occasioni per il miracolo dell'"affetto collaterale", che, essendo portatore di vita, moltiplica la carità e, nel nostro piccolo, trasforma il mondo.
Hai mai provato a fare un miracolo? Penso di sì. Spesso cerchiamo di far qualcosa che sembra impossibile, per le persone a cui vogliamo bene. Alle volte ci sentiamo in dovere di fare dei miracoli per chi ce ne chiede... l'obiettivo viene centrato e si va avanti dritti, mossi dall'amore, dalla voglia di stare vicino a chi ha bisogno di noi. Alle volte però si ottiene "l'effetto carro armato". Quando si va verso l'altro, c'è sempre della strada da fare, per far quel bene di cui egli veramente ha bisogno (e che alle volte non corrisponde a ciò che noi pensiamo o sentiamo). Ma per strada, cosa facciamo noi? Facciamo come il carro armato, che distrugge tutto, passando, perché non vede ciò che ha davanti e ai lati, pur di avanzare? Il punto è che tanti miracoli possono succedere a mo' di effetti collaterali che diventano addirittura "affetti collaterali". Così ci fa vedere oggi Gesù. E' diretto verso la figlioletta di Giairo, per strada invece: c'è qualcuno che gli ruba della forza, per essere guarito. Chi mi ha toccato? - chiede Gesù. Mah insomma, può sembrare che si sia sentito disturbato dal fatto che una povera donna aveva bisogno del suo aiuto. Dunque? Lui si ferma, vuole guardare colei che ha avuto coraggio di prendersi un po' di questo "affetto collaterale". Attenzione: intanto perde tempo, mentre la bambina pare già morta. Ma la morte non può averla vinta, laddove qualcuno ha mostrato l'audacia nell'implorare la sovrabbondanza di vita, che sgorga da Lui. La vita infatti si moltiplica man mano che la si condivide. Gesù si lascia derubare, si ferma, permette di dare rilievo a questo "miracolo per strada". E noi? Forse per strada verso i nostri sacrosanti obiettivi, ci perdiamo tanti miracoli. O meglio, ci perdiamo le opportunità di essere protagonisti, testimoni e portatori di miracoli, che possono succedere nelle maniere e per le strade più inaspettate, su quelle strade che in teoria dovrebbero solo veicolarci verso i nostri obiettivi veri. Sì, Dio ci chiede di avere gli occhi aperti e di lasciarci rubare un po' di tempo e di energie, se "per strada" si presentano occasioni per il miracolo dell'"affetto collaterale", che, essendo portatore di vita, moltiplica la carità e, nel nostro piccolo, trasforma il mondo.
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