martedì 27 marzo 2018

i sensi per la risurrezione


E niente... mentre andiamo verso la Pasqua, oggi mi fa pregare questo testo di un padre della Chiesa, che voglio condividere con voi: 

Se dici: Fammi vedere il tuo Dio, io ti dirò: Fammi vedere l`uomo che è in te, e io ti mostrerò il mio Dio. Fammi vedere quindi se gli occhi della tua anima vedono e le orecchie del tuo cuore ascoltano. Infatti quelli che vedono con gli occhi del corpo, percepiscono ciò che si svolge in questa vita terrena e distinguono le cose differenti tra di loro: la luce e le tenebre, il bianco e il nero, il brutto e il bello, l`armonioso e il caotico, quanto è ben misurato e quanto non lo è, quanto eccede nelle sue componenti e quanto né è mancante. La stessa cosa si può dire di quanto è di pertinenza delle orecchie e cioè i suoni acuti, i gravi e i dolci. Allo stesso modo si comportano anche gli orecchi del cuore e gli occhi dell`anima in ordine alla vista di Dio. Dio, infatti, viene visto da coloro che lo possono vedere cioè da quelli che hanno gli occhi. Ma alcuni li hanno annebbiati e non vedono la luce del sole. Tuttavia per il fatto che i ciechi non vedono, non si può concludere che la luce del sole non brilla. Giustamente perciò essi attribuiscono la loro oscurità a se stessi e ai loro occhi. Come uno specchio risplendente, così deve essere pura l`anima dell`uomo. Affidati al medico ed egli opererà gli occhi della tua anima e del tuo cuore. Chi è questo medico? E’ Dio, il quale per mezzo del Verbo e della sapienza guarisce e dà la vita. Se capisci queste cose, o uomo, e se vivi in purezza, santità e giustizia, puoi vedere Dio. Ma prima di tutti vadano innanzi nel tuo cuore la fede e il timore di Dio e allora comprenderai tutto questo. Quando avrai deposto la tua mortalità e ti sarai rivestito dell`immortalità, allora vedrai Dio secondo i tuoi meriti. Egli infatti fa risuscitare insieme con l`anima anche la tua carne, rendendola immortale e allora, se ora credi in lui, divenuto immortale, vedrai l`Immortale. ("Libro ad Autolico", San Teofilo di Antiochia)

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