domenica 4 giugno 2023

il segreto della felicità

Gv 3,16-18


Mi fa tanto bene al cuore, immaginare questa scena di Gesù e Nicodemo in un colloquio notturno e pensare come risuonano le parole che dice. E' come se stesse affidando a Nicodemo il segreto della felicità, in questo momento di intimità. E' come se stesse svelando appunto a lui, il segreto della Trinità che festeggiamo oggi. E, a quanto pare tutto questo, è molto più semplice di quanto ce lo potessimo immaginare. Perché, suggerisce Gesù, la felicità non dipende da ciò che facciamo nella vita... ma prima delle opere viene una relazione o forse più relazioni. Il Figlio infatti è stato donato a noi, non perché noi ci sentissimo inferiori davanti a lui e quindi frustrati, perché imperfetti, ma per scorgere la luce che viene da Lui e... accoglierla, sceglierla ogni giorno di nuovo (non una volta per tutte, eh!). Una relazione con Lui, con loro Tre... una relazione luminosa, che poi rende tutte le relazioni più luminose, dopo influisce anche sul nostro fare: appunto, perché chi è nella luce, le sue opere sono luminose. Non hanno bisogno di essere perfette, come la persona non ha bisogno di essere "all'altezza", perché sperimenta la felicità nell'essere il massimo di quello che è, con semplicità e schiettezza. E qui si realizza la salvezza operata dal Figlio: nel nostro essere felici, perché la gloria di Dio è l'uomo vivente. Non so se Nicodemo ha capito... non so se ho capito nemmeno io! Del resto la felicità è un cammino che mai finisce in questa vita. Buon cammino a noi, allora, verso la felicità eterna!

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