lunedì 9 agosto 2021

accesi o spenti?


Mt 25,1-13 

Non leggi anche tu qualcosa di strano in questa parabola? A me fa l'effetto quasi di imbarazzo o comunque mi ci soffermo e dico: mah, strano tutto ciò. Lo sposo prima tarda, poi non aspetta le ritardatarie e gli chiude la porta. Le vergini cosiddette sapienti, si fanno esclusivamente i fatti loro senza pensare ad aiutare le altre. Quelle che stanno lì aspettando senza olio... stendiamo un velo pietoso. 
Una serie di situazioni paradossali per noi che ragioniamo per logica e in maniera lineare. Certo, per capire meglio quello che l'Evangelista Matteo ci propone, bisognerebbe comprendere meglio le usanze del tempo e della sua cultura e magari allora si spiegherebbero molte cose. Tuttavia il nostro sguardo va più in profondità, nella profondità della nostra vita. Lo Sposo che tarda possono essere tutti i nostri piani che non si realizzano secondo il calcolo matematico da noi predisposto, che fanno i conti con gli imprevisti. Quando chiude le porte a chi non ha l'olio, è perché la vita non obbedisce a noi e ci vuole trovare pronti, perché il Signore passa laddove e quando meno ce l'aspettiamo. Le vergini sapienti possono essere tutti quegli aiuti che ci aspettiamo ma che non riceviamo, possono generare la delusione, ma ci ricordano le nostre responsabilità e ci restituiscono il fatto che siamo noi ad essere i primi responsabili per la nostra felicità. Infine attendere senza olio... fa pensare a un certo "tipo di fede", vissuta in attesa della salvezza che ci cade addosso, cioè quel "Dio ci penserà" detto senza impegno e con la pretesa di essere graziati in automatico. Ecco dunque la scelta: vivere spenti, cioè sempre in attesa di qualcosa che non arriva, senza attivarci, senza vigilare, senza gustare la dinamica della vita, e quindi esporci al non-senso. Oppure vivere accesi: vigilanti, flessibili, pronti a cogliere il bello in ogni cosa, pronti a raccogliere l'opportunità anche in mezzo alle difficoltà, con i piedi sempre in cammino, per andare verso le nozze, già qui in terra e poi quelle eterne. E il pensiero va inevitabilmente verso Edith Stein che la Chiesa festeggia oggi, patrona d'Europa. La sua esistenza sempre contrastata e martirizzata, eppure splendente, infiammata d'amore per Dio e per i fratelli. Vita infiammata che finisce trasformando il suo corpo in cenere, per amore. 






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