Lo sapevi che sei l'infinito? Si, l'infinito, edizione limitata! Qui troverai e, spero, condividerai, tutto ciò che Dio depone nel nostro cuore!
lunedì 30 agosto 2021
partendo dal ciglio
martedì 24 agosto 2021
il tuo albero di fichi
Gv 1,45-51
Il brano del Vangelo di oggi ci può servire a ricordarci spesso una cosa essenziale. E cioè che per primo e in ultimo è sempre il Signore che ci guarda, il suo sguardo d'amore, collocato proprio laddove siamo collocati noi, sotto qualsiasi nostro albero di fichi, è già con noi. Tante volte sono gli altri che ci chiamano, che ci vogliono dare un nome, un'identità, cose talvolta molto belle, ma che non possono nella vita essere un riferimento ultimo. Anche a me e a te il Signore dice oggi: ricordati, che in mezzo a tutte le chiamate, prima che chiunque ti abbia conosciuto e amato, io ti avevo già visto. Il mio sguardo ti ha dato vita e identità. Ti vedo anche oggi in qualsiasi tuo luogo, anche quello più indesiderato o insignificante. E lì, al di là di tutto e di tutti, TI AMO!
domenica 22 agosto 2021
non devi nulla
Gv 6,60-69
Ancora una volta sperimentiamo quanto sia importante per Dio sottolineare il dono più grande che Egli ci ha fatto, creandoci. I discepoli nel brano che ci viene proposto, sono molto diretti e sinceri. Davvero da ammirare che non stanno lì a fingere, a fare i bravi bambini. La parola che sentono è dura e incomprensibile per loro. E lo dicono. Ma invece di porre le domande e mettersi in ascolto, mormorano tra di loro. Questo spesso è segno di chiusura. Cioè io non capisco e quindi ciao, chiudo la porta e basta così, non mi rompere le scatole. Eventualmente brontolo che così non va bene. Sentimenti che ciascuno di noi ha sperimentato più volte, chiusure che anche noi stessi abbiamo operato più volte nella nostra vita. E Gesù puntualmente va a smascherare con altrettanta schiettezza, quello che succede nei loro cuori. Tra di loro ci sono alcuni che non credono e comunque vari sono scandalizzati dalle sue parole. La possibilità di confronto c'è. L'apertura che può seguire alla sincerità, crea spazio per domande, riflessioni e approfondimenti. Gesù con la sua risposta che non migliora le cose, gli fa capire che il mistero è sempre mistero, ed è possibile che sia oltre la nostra portata, ma che è proprio la fiducia in Lui che cambia le cose, l'apertura alla sua presenza disponibile al rapporto alla pari.
Chi si mette alla sua sequela deve sapere come stanno le cose, deve sapere che alla risurrezione non si arriva diversamente che tramite una croce, a volte piccola, altre volte grande. Gesù ripete ancora una volta che siamo liberi e non dobbiamo nulla, non siamo costretti, Lui non è un ricattatore, lascia fare quel che noi desideriamo fare. Ci sono domande che per tanto tempo possono essere inespresse, ma che Dio prima o poi ci farà, in qualche maniera. Ciò che dovevano chiarirsi dentro i Dodici, gliel'ha sintetizzato in una domanda il Signore. Volete andarvene anche voi? La risposta non sta nemmeno necessariamente nelle riflessioni di Pietro, che seguono. Essa sta nelle scelte concrete per Lui e con Lui o lontane da Lui, consapevoli che se stiamo con Lui, ci aspetta sicuramente un po' di salita. Una salita che vale la pena affrontare. Dio non conosce compromessi. Lui conosce solo le esigenze dell'amore, perché è Amore. Ma precisamente questo amore che ha voluto condividere con l'uomo, fa sì che Egli ci lasci senza debiti verso di Lui, qualsiasi sia la nostra scelta.