Gli auguri sono già stati fatti, ci siamo incontrati, nell'atmosfera della convivialità, man mano scompariranno le scritte "Buon Natale". Ci sono infatti quei momenti nella vita in cui si rimane senza parole. Alle volte tristemente, altre volte dallo stupore. Quando dopo le feste avvertiamo questo "abbassarsi" dell'atmosfera, mi viene da pensare a questo: siamo senza parole, ma siamo con la Parola. E questo è il fondamento della testimonianza a cui siamo chiamati a seguito delle feste natalizie. Senza preoccupazione di non avere le parole, come ci dice oggi la Parola a proposito di Stefano. Restare senza parole nel senso negativo è sempre occasione per rivedere qualcosa nel profondo del mio cuore. Restare senza parole per la meraviglia, è spazio per la contemplazione. In ogni caso, la mancanza delle parole, è un invito che tutto il nostro essere ci fa, a rientrare in noi stessi e a darci possibilità di accogliere l'unica Parola che conta, il Verbo fatto carne, la Parola di Verità.
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