Con moooooolta curiosità ascolto (e abbastanza spesso) le "definizioni" di quella che dovrebbe essere o è l'amicizia. Allora questa volta ho pensato di riportare un dialogo, per chiarire qualche cosa.
- No ma guarda la nostra amicizia io la pensavo ormai matura. Bastava che ci guardassimo e ci capivamo subito. E però quella volta era una cosa tanto semplice quanto importante. Ma possibile che non ci arrivava?
- Appunto, dunque, se lei non ti capisce da uno sguardo oppure lo interpreta male, che fai?
- Beh, no, non deve succedere mica. Infatti col passar degli anni accade così. Ci si conosce talmente tanto che poi non c'è bisogno delle parole, ma solo un'occhiata e tutto è chiaro. Quella volta mi sono venuti veramente i nervi e dopo gliene ho dette di tutti i colori. Ma lo so che comunque non si offende perché ci vogliamo bene.
Ascolto fino in fondo. Faccio qualche altra domanda.
Si, c'è qualcosa che non quadra nel come misuriamo una relazione, un'amicizia matura. Perché sebbene spesso capiti alle persone che sono molto legate, che si capiscano anche dal linguaggio non verbale, non sta qui la maturità del rapporto.
La maturità invece è così: tu cerchi di dirmi qualcosa in una maniera non verbale, ma io in quel momento non la comprendo. Tu non ti spazientisci e io non ci rimango male e non sento di dover fingere di capire. Ci fermiamo, tu semplicemente mi spieghi la cosa, senza toni di superiorità o di rabbia. Io ascolto e cerco di comprendere, senza sentirmi in colpa. Tu ti doni fino in fondo, cercando di spiegare bene. Io resto me stessa, con la mia capacità di comprensione e con il mio limite. Da questo scambio, in un tentativo di comunicazione più accurata nasce la comprensione della questione che mi poni, ma anche di te. Tu non pretendi mai che io ti capisca "al volo" (anche se quando lo sperimentiamo, è bello ed è festa), io non vado in ansia ogni volta che non capisco. E vice versa. Siamo due persone libere: e come tali, ci mettiamo in gioco. Pretendere che uno mi capisca sempre e soprattutto in uno scambio non verbale, significa tutt'altro che maturità. Sentirsi in dovere di comprendere sempre ciò che l'altro mi trasmette, anche quando è vago, è tutt'altro che maturità. E queste dinamiche danno adito alle più o meno grandi dipendenze. Io ti comprendo subito, so che tu te lo aspetti da me. Tu riconosci la mia bravura e intanto hai una persona che ti comprende ed è sempre pronta lì a pendere dalle tue labbra. E pensi sia maturità nell'amicizia...ma la relazione di questo tipo è tutt'altro che amicizia. La conclusione? Amiamoci per quel che siamo, esprimiamoci fino in fondo: questi sono alcuni segni di maturità umana e relazionale.