venerdì 12 maggio 2017

nel cuore della chiesa

Sono a Roma, nel cuore della Chiesa...la sento palpitante e mentre sono qui, mi ricordo questi tipi di dialoghi: 
- Scusa, ma tu te la senti di dire che ami veramente la chiesa?
- Si, me la sento di dirlo. 
- Ma come puoi dirlo se sai quanti peccati ha...? 
- Sai, diceva Etty Hillesum, che "non esiste nessun nesso casuale tra il comportamento delle persone e l'amore che si prova per loro". Così anche con la chiesa. Non la amo perché è buona e pulita. Come non la odio perché è peccatrice. 
- Mah... 
- Io e te siamo chiesa. Tu pecchi?
- Beh certo...
- Bene, allora siamo in due ma certamente anche molti di più. Anch'io pecco, ma anch'io come te, faccio tanto bene. E siamo chiesa. Lei è santa e peccatrice perché noi lo siamo.
Si, amo la chiesa perché mi amo, perché amo gli esseri umani, perché il mondo ha bisogno della chiesa vicina e accogliente, sebbene essa sbaglia e sbaglierà sempre. Si, anche tu puoi amarla: nella misura in cui ami e accogli te stesso, così come sei. 

Sono a Roma e mi ricordo il momento in cui ho scritto questa:

Prego, Signore, sono sola; davanti a me la tua Chiesa,
Il tesoro dei poveri, il volto sporco, luminoso
Tuo volto quando hai fame, tuo volto quando sei malato
quando ti hanno deriso

Prego Signore sono sola, con Te, Sposo della Chiesa
tua santa e tua peccatrice
Io – goccia, nel mare della santità
Nel mare del peccato

Prego, Signore sono tua
Innamorata perdutamente
E persa nel mare, nell’a-mare
La tua Chiesa intorno a me

Prego, Signore, sono universo
Preghiamo dunque, tutti
Ed io - tua piccola chiesa.

C'è qualcosa da riparare in questa chiesa. Ci sono io e ci sei tu. Accogliamo noi stessi e gli altri, così come sono. Questa sarà una grande riparazione. E piano piano la chiesa sarà quel che il Signore vuole che sia.

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