Gv 15,9-11
Mai 'na gioia... si continua a ripetere spesso in questo tempo, soprattutto tra i giovani. Ed è già una cosa importante, se sappiamo esprimere questa fondamentale mancanza. Tuttavia ci piace cogliere qualsiasi occasione per divertirci, per stare insieme, per lo svago (tutto giustissimo e legittimo). Ecco, bisognerebbe probabilmente leggere profondamente nel cuore, che tipo di effetto ci fanno questi momenti di "evasione", per capire come realmente viviamo e quindi come mai così spesso sentiamo che davvero non c'è mai una gioia, una soddisfazione. Potremmo forse scoprire, che mentre noi cerchiamo 'na gioia, questa è perfettamente inutile da rincorrere, quando non c'è di fondo 'na gioia piena oppure la Gioia. Può sembrare tragico, forse sorprendente, ma è "purtroppo" vero. E riguarda tutti gli ambiti della nostra vita, in primis quello spirituale. E' esattamente questo il meccanismo: andiamo vagando, cercando, inseguendo cose contingenti, acchiappando di qua e di là, tappando i buchi, intervenendo sulle urgenze... e quello di cui dovremmo essere più convinti e a cui dovremmo essere più legati, ci scappa. Appunto, quello che ci porta la gioia vera, sfugge dalle nostre mani, dai nostri cuori. Solo quando noi siamo pienamente convinti che la gioia vera non viene dal riempirci il cuore e il tempo di "cose", che possono essere materiali, che possono essere eventi, che possono essere relazioni senza significato, che possono essere piccole soddisfazioni o (da fare attenzione!!!) emozioni passeggere, anche quelle che noi leghiamo alla nostra vita spirituale, allora comincia la profondità. Quando noi siamo pienamente convinti che la gioia vera e duratura ci viene dal mistero di Cristo morto e risorto per noi, allora noi cominciamo a chiedere il Padre di riempirci la vita con la vita del Figlio. E questo significa la fine del gioco della farfalla che salta da un fiore all'altro, laddove in quel preciso momento troviamo più profumo e più nettare, che comunque tra un minuto saranno già esauriti e non ce ne ricorderemo manco più. Ma questa, senza pretendere la perfezione e l'inamovibile stabilità da nessuno, è attitudine del cuore che ha incontrato Cristo. Ed è allora che il mai 'na gioia, di una vita apparentemente fatta di routine e senza grandi slanci, diventa la pienezza di Gioia. E non si va a cercare altro, che non soddisfa pienamente il cuore, perché il cuore, anche quando afflitto, è già colmo.