venerdì 8 marzo 2019

la disgrazia e l'amore abitano in lei

Per noi, in regalo, da Alda:

Se tu sei la mia mano, 
il mio dito, la mia voce
se tu sei il vento
che mi scompiglia i capelli,
se tu sei la mia adolescenza,
io ho il diritto di servirti 
e il dovere
perché l'adolescenza non ha mai
chiesto nulla alle sue stagioni.
Tu mi hai preso, 
perché io non ero una donna
ma solo una bambina.
E le bambine si accolgono 
e si avvolgono del mistero.
Tu mi hai reso donna
e la donna è soltanto un pugno di dolore.
Ma questo pugno, io non lo batterò verso il mio petto,
lo allargherò verso di te,
come una mano che chiede misericordia.
Tu sei la mia mano Signore, tu sei la vita
e quando una donna partorisce un figlio,
la disgrazia e l'amore abitano in lei
come il dubbio della sua esistenza.
Tu mi hai redenta nella mia carne
e sarò eternamente giovane 
e sarò eternamente madre.
E poiché mi ha redenta, posi vicino a te
la pietra della tua risurrezione.
E poiché mi hai redenta
fammi carne di spirito e spirito di carne. 
E poiché mi hai redenta, dammi un figlio
atrocemente mio.

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