mercoledì 20 marzo 2019

uomo, non Dio [2]

Ci siamo fermati nella prima riflessione dicendo che possiamo costruire le vere relazioni solo svelando il nostro vero io.
Dobbiamo ricordarci che allacciare i rapporti porta con sé un certo rischio, quello di aggrapparci poi alle persone e cercare in loro il compimento dei nostri desideri. Diventiamo dipendenti dagli altri, forse delle volte senza accorgerci che li cerchiamo per colmare le nostre lacune. Se non abbiamo un forte e costruttivo legame con Cristo, sarà senz'altro faticoso instaurare delle sane relazioni con le persone. Nessuno vive per andare incontro ai nostri bisogni. Come nessuno potrà mai dirci cosa è meglio per noi e come scoprire i nostri desideri più profondi. Ovviamente possiamo e dobbiamo ascoltare i consigli che ci vengono dati, ma sempre ricordandoci che essi provengono da un'esperienza individuale della vita di quella persona. Possono servire a noi, ma la responsabilità per la nostra vita, resta sempre personale e come tale, sta nelle nostre mani. Ognuno di noi, infatti ha una sensibilità e un vissuto differente. Di certo vale anche al contrario: non posso esigere che una persona si comporti in quel modo che per me è stato utile nella vita, perché è la persona stessa che, in fin dei conti, deve decidere cosa è bene per lei. Posso aiutarla, ma mai esigere che faccia ciò che dico, altrimenti limito la sua libertà. 
Ci dobbiamo ricordare sempre che "riempirsi di una persona", è sempre un'esperienza e, nel caso, un antidoto passeggero per le nostre tristezze e per i nostri dolori. A lungo andare questo atteggiamento porta alla profonda delusione, perché prima o poi ci accorgiamo che le persone non sono in grado di colmare certi vuoti che abbiamo dentro. Così il fatto di avere delle attese o addirittura delle pretese verso l'altro, è fonte di frustrazione soprattutto per noi stessi. Siamo capaci anche di andare avanti cercando di convincere noi stessi che va bene appoggiarsi su una persona, fino a quando non arriva la grande delusione, quando non otteniamo ciò che stiamo cercando. Capita pure, che spostiamo l'attenzione su un'altra persona, senza accorgerci dello schema che stiamo riproducendo, che ci porta di frustrazione in frustrazione. Esso ci allontana dalla vera realizzazione dei nostri desideri e, di certo anche da Dio, che, mentre dovrebbe essere al centro della nostra vita (se siamo cristiani), viene sostituito da un surrogato umano. 

[continua]

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