domenica 12 luglio 2020

la gratitudine al contrario

Mt 13,10-17


Avete presente il Puffo Brontolone? Quello che ha sempre qualcosa di negativo da dire. O, come disse qualcuno, quello che ha problema ad ogni soluzione. Ecco, a noi la scelta. Il Signore nel Vangelo di oggi, ci dice chiaramente chi siamo. Siamo coloro a cui è dato conoscere i misteri del Regno. Siamo quelli che possono vedere il Regno all'opera, quotidianamente. Possiamo accogliere questa opportunità e moltiplicarla, oppure possiamo rendere insensibile il nostro cuore, sentire senza ascoltare, guardare e non vedere. Così si riconoscono persone che non hanno gratitudine nel cuore: brontolano in continuazione. Vedono continuamente i vuoti perché non riescono a saziarsi della presenza di Dio e del Regno già ora qui tra noi. Brontolano perché il loro cuore è abitato dal desiderio di vederlo, ma spesso cercano cose grandi e anche superiori alle loro forze, mentre la presenza del Dio vivo sta nei piccoli miracoli del quotidiano. Coraggio, però, se noti che il tuo cuore non è grato, ma sempre scontento, come quello di Brontolone... solo i malati possono guarire e riconoscerlo è già un grande passo in avanti. Si può essere grati anche riconoscendosi ingrati. Perché la luce comincia già a penetrare la nostra interiorità. E da increduli diventiamo credenti, cioè da ingrati, grati. E' una grazia da chiedere poi da vivere. E tornare, quando ci allontaniamo dalla strada della gratitudine. 

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