La Festa del SI
Una gravidanza come tante inattese di tutti i giorni in tutto il mondo. Gli stessi sentimenti di una qualsiasi donna che all’improvviso si scopre invasa. O peggio ancora: tu non conosci l’uomo. Nessuna, nemmeno una minima probabilità. È l’ora di trasformare invasione in inabitazione. In fondo ad invadere è solo la presenza del Signore presso di Lei. Nel suo racconto Luca usa tutti gli altri verbi detti dall’angelo al futuro: concepirai, darai alla luce, chiamerai, lo Spirito scenderà…Forse umanamente parlando sarebbe stato più facile se lui avesse pronunciato tutte queste cose al presente. Detto, fatto. Nulla da decidere, nulla da valutare. Forse da donna d’Israele del tempo, non era nemmeno abituata a decidere o ad avere diritto di dire qualcosa, ma piuttosto era abituata a sottomettersi. Non c’era nulla da intuire, perché le cose venivano stabilite dagli uomini o dalla Legge e andava bene ciò che emergeva da queste due fonti. Ora invece non c’è un uomo. Non lo conosce. E non c’è la Legge. Sta arrivando un bambino senza che si fossero adempiuti tutti i passaggi necessari per la creazione di una famiglia e la nascita di un figlio.
Tempo della massima espressione della libertà dell’uomo, data dall’intuizione che viene dallo Spirito che abita l’umano. Il passaggio dall’osservanza alla libertà genera Dio nel mondo. In punta dei piedi e con la massima cautela, nell’attento ascolto di ciò che muove interiormente. È discernimento delle voci che risuonano dentro, discernimento che per sempre cambierà le sorti dell’uomo. Lasciati dunque guidare da quelle intuizioni bambine, che nessun genitore al mondo mai può trasmettere al proprio figlio. Esse appartengono al tuo essere Figlia di Dio e ad una relazione unica, irripetibile, con la misteriosa voce di Colui che ama e ti rende feconda in tenera età. Esse ti porteranno dietro alla voce dell’amore che non inganna. E tutto si giocherà nel tuo piccolo cuore, per quel piccolo piano salvifico che nella sua immanenza si nasconde in ogni piccolo frammento della vita del mondo.
Ed eccoti ancella e portatrice dell’eternità, per sempre. Per sempre madre e serva. Un incontro stupefacente, il tuo, con il divino. Il piccolo si mescola con il grande, anzi con la grandezza. Non perdi nulla della tua piccolezza, assumendo tutta la grandezza. Fai entrare la grandezza nella piccolezza, l’infinito tra le pareti di un grembo. L’angelo se ne può andare. Ha compiuto la sua missione: affidare il suo Signore all’intuizione di una ragazza madre.