Mt 13,47-53
Buono e cattivo, nuovo e antico. Il Regno dei cieli, ci dice Gesù oggi, è fatto di tutto ciò. La rete è fatta apposta: lascia passare l'acqua e raccoglie la sostanza. L'acqua non copre più e non nasconde quel che sono i pesci. Una volta estratte dal tesoro, si capiscono immediatamente le cose come sono, antiche o nuove. Spogliare, questa è l'operazione che fa il Signore, per la crescita del Regno. Tirare fuori i pesci alla luce del sole, e anche le cose appartenenti al tesoro. Perché il Regno, venuto sulla terra insieme a Gesù nella sua incarnazione, non è solo rose e fiori, non è dimensione idilliaca di un mondo utopico e fondamentalmente inesistente. Il Regno, racchiuso nelle pieghe della nostra vita quotidiana, con i suoi alti e i suoi bassi, è ciò che svela il disegno di Dio in mezzo a qualsiasi colore, a qualsiasi sfumatura, sia quella che noi interpretiamo come buona, conveniente e desiderabile, sia quella cattiva, difficile e scomoda. Dio non fa le cose al di là della vita dell'uomo, ma entra in tutto ciò che egli è, come del resto si è visto proprio nell'incarnazione. La domanda oggi è: io accetto che Dio faccia il suo Regno anche laddove io non capisco, dove mi dà fastidio, dove provo confusione, vergogna, dove non riesco a perdonare, o no? Oppure troppo spesso ancora, gli dico io dove risiede il suo Regno o cosa vi appartiene o/e cosa no? Quest'ultima poi sarebbe l'operazione che ci esclude dalla rete, le scelte fatte con le nostre proprie mani, di non accettare che anche quello che a noi non va, appartiene a Dio ed Egli sa farne cosa buna, cosa nuova. Ma come il bambino non può crescere e trasformarsi se non accolto dalla madre, così le cose "cattive" non possono essere motivo di crescita se non le accogliamo, accettiamo, se non rappacifichiamo la nostra vita nei confronti di esse. E tutto ciò, per testimoniare che c'è una mente molto più sapiente della nostra, che c'è qualcuno che ha già salvato noi e tutti gli altri e che guida il mondo. E lo fa anche se noi ne combiniamo "di tutti i colori", perché nessuno colore impedisce al Regno di essere qui e di vivere in mezzo a noi. Dunque, un esercizio per domani è: scorgere in più momenti e punti della nostra giornata, la presenza del Regno, fiutare la presenza di Dio nella nostra vita.