giovedì 11 febbraio 2021

il coraggio delle briciole



Mc 7,24-30

C'è un'umanità. Un'unica umanità. Eppure ci sono delle umanità e a quanto pare delle sotto-umanità. Non voglio aprire le discussioni sugli "stranieri" che popolano le nostre strade...(anche perché sarei anch'io una di loro ;-)). Il punto è che c'è in questa umanità chi mangia il pane e ne butta via l'eccesso... e c'è chi non mangia nemmeno le briciole. Noi, più ricchi, veniamo così confermati nella nostra falsa identità di abbienti, i poveri invece nella loro altrettanto falsa identità di sottocategoria di coloro che non hanno nulla e non hanno diritto di avere nulla. False identità significano false società. E vice versa. Ci vuole tanto coraggio per ritrovare le vere identità che porteranno alla costruzione delle società rinnovate...ci vuole proprio il coraggio della donna cananea. Coraggio della battuta pronta, capacità di riconoscerci per quello che siamo, per farci riconoscere tali dagli altri. Si, con Dio bisogna litigare e bisogna sapergli rispondere: quando ce vò, ce vò! La stessa cosa vale per i potenti, i falsi ricchi... che forse alle volte si credono di essere Dio. Il Signore stesso loda la madre del Vangelo per la sua risposta pronta, per l'audacia di rivendicare ciò che si deve a lei e a sua figlia. E noi? Assuefatti alla prepotenza di chi dovrebbe servire, educati alla falsa umiltà che non risponde alle umiliazioni per non passare per i superbi della situazione. Ogni cosa va vagliata e sottoposta al discernimento. Ma lo Spirito ci muove sempre a mettere al centro l'uomo e le sue necessità. L'uomo come tale, non uomo appartenente ad una data circoscrizione geografica. L'augurio oggi è proprio questo: che anche le briciole abbiano il coraggio di riconoscersi pane, che cadano le nostre false sicurezze e sappiamo rispondere, con prontezza e chiarezza di fronte a un'occasione per amare.

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