Gv 6,60-69
E' vero che a ciascuno di noi è capitato nella vita di leggere o ascoltare qualcosa che sembrava completamente incomprensibile, per dirla come siamo soliti dire "sembrava il cinese"? Possono essere state lezioni di matematica, discorsi scientifici, la Divina Commedia, scritta in un italiano difficilmente comprensibile oggi, può essere stato qualcuno che ci assegnava un compito difficile... può essere stata la Parola di Dio. Di fronte a certe cose incomprensibili, facciamo molto presto a convincerci, che "tanto non le capiremo mai". Questa convinzione, specie negli adulti, diventa presto un'accomodante scusa per non affrontare un discorso, oppure per non crescere, per non realizzare i propri sogni... "Eh, troppo difficile, c'ho provato ma niente".
Alle volte manca la pazienza, altre volte manca l'autostima, altre ancora manca l'umiltà per chiedere l'aiuto... Ciascuno di noi ha le proprie scuse. Ovviamente senza generalizzare, tenendo presente che tutti abbiamo dei limiti oggettivi, perché siamo umani. Ma ci sono delle cose nelle nostre vite, che hanno questa sfumatura di una sorta di nostalgia. Il sapore di quella resa che abbiamo deciso troppo presto. Il sapore di qualche cosa che ci siamo preclusi e che, mentre da un lato lo giustifichiamo, ci crea dentro quel sentimento di malinconia per qualche cosa che ci manca. Se sbirciamo nel nostro cuore, probabilmente lo troviamo con facilità.
I discepoli nel Vangelo di oggi fanno proprio così. Ascoltano la Parola di Gesù e costatano che essa è "troppo dura" e che non si può ascoltare. La sorpresa sta invece proprio nel superamento di questo dubbio. Il sentimento dell'impotenza di fronte a qualche cosa che non capiamo, è spazio di fiducia, se lo accogliamo. Così anche la stessa parola di Gesù: sembra pesante, lontana, sembra cinese. Eppure, se ci fidiamo e se semplicemente rimaniamo con essa, potremmo scoprire un giorno che essa, più spesso è frequentata, più comincia ad parlare alla nostra vita e a penetrarla in profondità. E' così perché la Parola è per noi la presenza stessa del nostro Dio, la Parola è viva ed è efficace anche laddove il nostro intelletto non riesce a seguirla. La parola d'ordine resta: fiducia! Dio può rendere fruttuoso anche ciò che noi non vediamo efficace.