Lc 9,46-50
Non so se ti fermi mai a pensare a quest'ultima frase di Gesù del brano del Vangelo di oggi... chi non è contro di voi, è per voi. Pensa a una persona/un gruppo di persone con cui non ti sei mai sentito in sintonia o con cui hai perso la sintonia. Spesse volte viviamo la modalità di rapporto con loro come per costrizione, con una netta sensazione di un separé in mezzo. Dunque, anche se fanno o o dicono qualcosa, anche una sola cosa, su cui siamo concordi, comunque non gli diamo più la possibilità di ripresa di relazione. Esattamente così i discepoli nel brano del Vangelo. Ebbene, il Signore ci insegna l'esatto contrario. E probabilmente molti moralisti, ne restano scandalizzati, come quando egli si sedeva con i peccatori a tavola. No, Gesù non è ipocrita, che si schiera con chi gli è più comodo, nel momento in cui gli è comodo. Gesù ci fa vedere come trovare le connessioni. Viviamo in una cultura segnata da secoli dalle differenziazioni, dall'andare sempre più nel dettaglio, creando tanti gruppi e sottogruppi, basta guardare anche la stessa politica che fatica a trovare punti di connessione o a metterli in risalto per il bene comune. Le differenze sono da sempre e per sempre ricchezza, ma solo ed esclusivamente, se nella differenza riusciamo a sottolineare il bene che ci lega, e a camminare nella fratellanza, facendo risaltare ciò che ci unisce, al di là di ciò che ci separa gli uni dagli altri. Perché, come spesso ci diciamo "è tutto collegato", perché crediamo che tutto viene da Dio e a Lui deve ritornare, per cui il principio di vita, se lo seguiamo, potrà portarci a quegli agganci che ci permettono di regalarci e di condividere le forze che abbiamo. Specie questi ultimi difficili tempi, ci mostrano quanto siamo deboli su questo punto, ma quanto, mettendo in comune ciò che siamo e abbiamo, possiamo davvero far prevalere le connessioni. E questo fa sì che il nemico torna ad essere amico, perché l'esperienza di poter costruire insieme, anche su quell'unica virgola che ci accomuna, si trasforma nel comune sforzo di crescita. E questa esperienza cambia davvero la vita, facendoci sperimentare che da soli, gli uni senza gli altri, non andiamo da nessuna parte.