Lc 4,38-44
Leggendo e rileggendo la Parola di oggi mi colpisce vedere su cosa si concentra Gesù. Entra nella casa di Simone e, vedendo la suocera sofferente, comanda alla febbre. Successivamente, guarendo molte persone, minacciava i demoni. Non si rapporta (e non considera un problema), la persona in sé. ma la malattia, il male. Questo è già un grande insegnamento per noi, per quei momenti in cui, per via di una "malattia", difetto, incomprensione, differenza, ecc., abbiamo la voglia istintiva di "buttare via" tutta la persona, tutta una relazione. Il Signore ci insegna che la persona è preziosa, che ha un valore inestimabile, che è stata salvata da Lui. Quel che Egli fa oggi è separare la persona dal suo male e guarire il male, per aiutare la persona ad essere se stessa. Un compito tutto cristiano, non pretendere la perfezione e comprendere, a partire dallo sguardo introspettivo su noi stessi, di non essere tutti feriti e "malati" di qualcosa. E, paradossalmente, sono proprio questi lati bui della nostra vita, che parlano di Dio e della necessità di accogliere la sua salvezza in ogni angolo della nostra vita e della nostra persona. Se facciamo questo cammino, allora saremo capaci di accogliere, sebbene spesso con fatica, gli altri, portatori di "malattie" e disfunzioni. I demoni chiamano Gesù svelando la sua vera identità, esattamente così come le nostre difficoltà e problemi, che sono lì in attesa di incontrare la salvezza, nella quale Dio si rivela quello che è, perché se non avessimo lati negativi, non avremmo bisogno di Lui e della sua salvezza. La preziosità della persona umana sta infatti non nella mancanza dei difetti, ma nella capacità di accogliere Dio e la sua azione, che svela il lato buono e bello di ogni cosa.
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