Hai presente quel momento in cui nella tua vita appare quella persona (o anche più di una) che con tutta la disinvoltura del suo essere, e senza rendersene conto, ti scombina tutti i piani e mette sottosopra ciò che ti eri già programmato/a?
Beh, a quanto pare Gesù era un po' così... dovunque non si presentava, invertiva le logiche, gli schemi, persino ciò che si pensasse fosse una legge. Ma c'è di più: Egli conosce il fastidio e il disturbo che noi proviamo in questi momenti, conosce la nostra insicurezza. Per questo specifica nel Vangelo di oggi: non sono venuto ad abolire ma a dare il pieno compimento. Se noi crediamo che il compimento è costituito dall'amore libero, allora capiremo che anche in quelle situazioni della vita in cui qualcuno ci dà particolarmente fastidio con la sua capacità puntuale di mettere i bastoni tra le ruote (perché forse così lo percepiamo), può avere il ruolo del Signore, che vuole colmare ciò che noi compiamo quotidianamente, con un tocco di libertà, di flessibilità. Si, alle volte occorre pensare che non si tratta di sconvolgere per sconvolgere, ma per poter aggiungere, sostituire oppure liberarci dall'osservanza rigida. Si, c'entra comunque l'osservare come ob-servare, serbare verso. Serbare gli eventi della vita, il loro combinarsi e scombinarsi, intuendo il passaggio di Dio nella nostra storia. Significa sostanzialmente accogliere la salvezza: completare ciò che manca ai patimenti di Cristo, direbbe san Paolo, cioè camminare nella legge con libertà di risposta, giorno dopo giorno, certi che nulla avviene senza che Dio lo voglia o lo permetta, per amore, per il nostro bene maggiore.
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