mercoledì 1 marzo 2017

una Quaresima di facciata

Hai presente quando un edificio ha una bella facciata? Sei attratto ad entrare. Tipo la cattedrale di Palermo. Stupenda, dall'esterno meravigliosa, pure con una bella facciata. Ma poi entri e dici: oh mamma mia... e dove sta tutta questa bellezza che ho visto fuori? Si tratta praticamente della coerenza. Una cosa è entrare in una struttura. E un'altra è entrare in una dimensione. Si, perché la quaresima è decisamente una dimensione, che però si costruisce. Tu entri nella quaresima e cominci ad edificare, ad arredare... La facciata della quaresima sei tu. Tu entrerai dentro e man mano si vedrà che facciata ci sarà. La vera vicinanza con Dio, (sostanza dei quaranta giorni che stiamo iniziando), che necessariamente è purificazione, la si vede dal volto della persona. Chi nella vita si è lasciato portare nel deserto, purificare, se vogliamo parlare con un linguaggio più attinente alle scienze umane, chi ha saputo mettere in moto i meccanismi della resilienza, consapevole di vivere alla presenza di Dio, ha un volto trasfigurato. E questo perché la sua "facciata" si è costruita in seguito all'arredamento dell'interno. Difatti, c'è una camera interna, quella stanza segreta, dove il Padre vede, dove abita, illumina, rinnova, ama. Lì ritorna a noi la consapevolezza di un Volto che è sempre rivolto verso di noi, di quegli occhi che sempre sono su di noi, facendoci sentire desiderabili e unici. Da lì si attinge la luce, lì si attende il terzo giorno, quello della risurrezione, anche in mezzo alla morte, che comunque sempre si rivela solo apparente o momentanea. La facciata dunque riflette tutto ciò: il tempo, la sua stratificazione, la bellezza dell'incontro nella stanza più interna. E può essere una stanza deserta, una che frequentiamo poco, che forse ci mette un po' di paura, quando vi entriamo. Ma solo entrando lì e possibilmente tornandoci spesso, se non rimanendo proprio, la facciata si costruirà coerente con l'interno. E la vita diventerà tutta una quaresima: anelito costante di stare al cospetto di Dio e di non staccarsi mai da Lui. Mai per se stessa, però. Alla fine e in mezzo ad ogni quaresima, c'è una missione: trasformare tutte le facciate che incontriamo. E quando queste saranno illuminate dall'unica Luce necessaria, lo sapremo: il cuore è pronto, sta risorgendo.

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