Mt 25,14-30
Avete presente quando uno è portatore sano di un qualcosa che è geneticamente determinato? Ecco, noi siamo senza dubbio dei portatori sani di qualcosa che può colorare il mondo. E solo da noi dipende il fatto che sviluppiamo questa "malattia colorata" o meno. Sappiamo che restare portatori e non esplicitare una cosa che è deposta in noi, è buono e importante solo nel caso delle malattie. Ma noi qui oggi parliamo di qualcosa di molto importante e anzi, essenziale per la nostra esistenza...e per l'andamento del mondo. C'è un detto che recita, che il giorno in cui sei nato, è giorno in cui Dio ha deciso che il mondo non poteva andare avanti senza di te. Se ci fermiamo a pensare un attimo... quanto è vero e quanta responsabilità ci viene affidata! Spesso siamo soliti ripetere, che nessuno è indispensabile e che se uno non ci arriva a fare qualcosa, pazienza, ci sarà qualcun altro a sostituirlo, e il mondo andrà avanti lo stesso. E questo è vero. C'è tuttavia un altra faccia di questa stessa medaglia. Per quanto il discorso di "sostituibilità" sia valido per le singole faccende della nostra vita, non è così per la totalità della nostra esistenza.
Ci sono infatti dei colori nella nostra vita, quei colori di cui il mondo ha bisogno, per andare avanti. Se noi li tiriamo fuori, passiamo appunto da portatori sani a "malati", cioè quelli che non solo arrivano fino in fondo nell'esplicitazione di ciò che dimora nei loro cuori, ma anche contagiosi, affinché questa stessa dinamica possa ripetersi in altre vite. Perché la verità è che mai la ricerca, che porta a riconoscere il tesoro, il talento deposto dentro di noi, è solo per noi stessi. Nulla nell'uomo, essere in relazione, è per lui stesso solo. Una persona felice, rende felici gli altri. Una persona che preferisce seppellire sotto terra il proprio talento, per timore malsano di ciò che possa succedere, quando ci si mette in gioco, è come seppellisse in parte se stessa. Ecco cosa significa quando diciamo che ci sono dei cadaveri che camminano... può essere un'espressione molto forte, per la sensibilità di qualcuno, ma rende molto bene quel che succede con un figlio di Dio, quando Egli abdica a ricercare quella sfumatura o quelle sfumature di Dio che sono deposte in Lui e che servono a continuare l'opera della creazione, cioè ad esercitare il meraviglioso potere della bellezza, che il Creatore ha messo nei nostri cuori. Si, perché se crediamo che sarà la bellezza a salvare il mondo, il nostro primo compito è tirarla fuori da noi stessi, mettendola in comune e condividendola, così da poter godere insieme agli altri la salvezza, che attraverso il bello e il buono, si sta cominciando a realizzare già sin da ora.
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