mercoledì 16 dicembre 2020

ciò che io non sono



Lc 7,19-23
Ancora una volta Giovanni il Battista... ancora domande sull'identità. Nessuna risposta diretta da parte del nostro protagonista. Sarà perché non sa chi è davvero? Eppure sa il fatto suo, sa bene il perché di quello che fa. E questo dovrebbe farci pensare che sa anche bene chi è. Sì, le percezioni di una persona possono essere tante. 
Io non sono quello che tu pensi di me. Non sono il tuo pensiero, anche se ne dovesse risultare l'immagine più perfetta che uno possa mai desiderare. Io non ho bisogno della percezione positiva o negativa dell'altro, ma ho bisogno di essere riconosciuta per quello che sono. Questo presuppone che tu, pur avendo una percezione di me, mi lasci vivere al di fuori della tua percezione e non mi soffochi con essa. Se vuoi sapere il perché delle mie azioni, delle mie scelte, vieni, domanda e parliamone. Forse scoprirai che non sono quelle che tu pensi. Forse proprio in questo sta l'amore: che io e tu ci mettiamo in comunicazione, in discussione di fronte all'alterità, abbandonando le sicurezze dei nostri pensieri che inquadrano l'altro in ciò che egli non è. Esattamente come fa Dio, lasciandoci liberi giorno dopo giorno e amandoci così come siamo.

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