giovedì 10 settembre 2020

a chi assomigli?


Lc 6,27-38

Sono certa che ciascuno di noi si è messo almeno una volta nella vita a pensare in cosa assomiglia ai propri genitori. Di solito qui saltano fuori delle sorprese piacevoli e quelle meno piacevoli. Però non so se ti sei mai messo/a a cercare in cosa assomigli al Padre del cielo. "Ah in nulla", già sento le risposte immediate. Tanto immediate quanto false. Veniamo costantemente fregati dal senso di inferiorità, da una sorta di falsa modestia. Sì, tu assomigli al Padre. Anche se non lo sai, non lo credi, vuoi respingere lontano da te questo pensiero, tu assomigli al Padre. In cosa? Vai a scoprirlo! Nel Vangelo di oggi c'è un suggerimento: siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso. Cosa significa essere misericordiosi? Misericordia è la capacità di miseris-cor-dare, cioè di dare il cuore ai miseri, ai bisognosi. Il cuore di Dio è questo: dona costantemente a noi che abbiamo bisogno di Lui. E noi anche in questo, somigliamo a Lui. E smetti di ripeterti, mentre leggi, che no, che tu non hai nulla da dare, perché sei tu stesso/a poveretto/a o peccatore/peccatrice. Si, certamente lo sei, certamente siamo tutti deboli. Ma tu sei figlia/o, e assomigli al Padre. Il tuo cuore è fatto per essere donato a chi ha più bisogno, non di te, ma di Dio, del Padre a cui tu assomigli. Cosa significa tutto ciò? Te lo spiega il resto del brano del Vangelo: non giudicate, non condannate, perdonate, date...   queste cose avvengono nella consapevolezza invece della fratellanza. Se sei figlia/o, sei anche sorella/fratello. Sei alla pari. E quindi non ti ergi sopra nessuno. Sì, sta appunto tutto nella somiglianza al Padre. Perché giudichiamo, condanniamo, non perdoniamo, non condividiamo, quando ci sentiamo superiori, cioè quando ci mettiamo al posto di Dio, quando ci sostituiamo a Lui. Ma Lui non ha bisogno di sostituti. Lui dona gratuitamente e chiede a noi di essere suo prolungamento. Prolungamento e non salvatori della patria. Questo semplifica molte delle nostre azioni e ci rimette "al nostro posto", di collaboratori di Dio, di figli amati e misericordiosi proprio perché amati. 












 

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