Lc 9,1-6
Hai presente come fa il bambino quando si trova in un posto in cui ci sono tante cose belle? Vorrebbe prenderle tutte, si riempie le mani di ogni cosa che gli piaccia, però... dopo percepisce il limite, non solo non può più prendere tutto ma ad esempio non può abbracciare la mamma.
Alle volte, leggendo il brano del Vangelo come quello di oggi, noi consideriamo erroneamente la povertà, specie quella fatta dalle persone consacrate, come voto, con la mancanza delle cose o con la privazione dalle cose. Gesù dice di non prendere molte cose, quando vieni chiamato ad annunciare il Regno di Dio. In effetti, si potrebbe pensare che uno per essere ascoltato e attenzionato, deve mostrarsi poco abbiente, così tutti lo guardano, ammirano la sua povertà e diventa testimone (oppure un fenomeno da guardare, dipende). Ma il senso vero non sta esattamente qui. Piuttosto ci viene restituito dall'esempio del bambino. Uno che nella vita deve annunciare il Vangelo (cioé ogni cristiano), non deve essere "pieno di cose", dove per le cose si intenda non solo cose materiali, perché la missione dell'annuncio gli dona infinitamente tanto e molto di più, secondo la promessa di Gesù di ricevere il centuplo. La missione non è solo dare, ma è anche o alle volte, soprattutto, ricevere. Gesù non dice di passare di casa in casa, dire due cose e andare avanti. No, no: dice di entrare nella casa e fermarsi. E quando si entra in una casa, si viene accolti e si riceve. Proprio secondo quanto è stato detto dopo la Risurrezione: Egli vi precede in Galilea, cioé è già presente laddove tu vai. E il trattenersi con le persone, fa svelare la sua presenza in mezzo a noi, perché Egli si manifesta dove due o tre sono riuniti. Allora il bambino comprende che è più importante l'abbraccio della mamma, delle cose stesse di cui possa riempirsi. Allora noi comprendiamo che la povertà è una rinuncia, sì, ma rinuncia per un bene più grande: per il regalo del Signore che si dona nell'incontro coi fratelli. Allora il senso della missione ci si presenta molto più chiaro e molto più semplice di quel che vi potremmo immaginare: essere un sacchetto in cui ci sono poche cose, saper donare quelle poche cose e soprattutto restare disponibili ad essere riempiti della sua Presenza.
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