Lc 12,1-7
E' un Vangelo con tanti cuoricini, quello di oggi. Gesù, pur usando il tono di raccomandazione e di allerta per certi versi, sta mostrandosi tenero e premuroso. Anzitutto chiama i discepoli amici. Forse questa parola è oggi molto sottovalutata e usata a sproposito talvolta. Sembra che con chiunque non ci ritroviamo, siamo già amici. Su Facebook, abbiamo "le amicizie"... spesso si attivano alcune "amicizie", quando abbiamo dei bisogni particolari. Ma cos'è secondo te l'amicizia? Oppure, cosa desidereresti che fosse amicizia? Che tipo di relazione, legame? Alle volte penso che nella possibilità dell'amicizia è nascosto un tesoro unico e irripetibile: un'opportunità di stabilire un rapporto con l'altro/a talmente profondo, da appartenersi vicendevolmente ma non essere schiavi l'uno dell'altro. Per noi cristiani, l'amicizia potrebbe significare anche quel tipo di condivisione di vita in cui ci si sente come in un grembo, dove si può essere e dire tutto quel che si è e si sente, e tutto rimane lì per essere offerto al Padre come dono che viene e a Lui torna. Questo probabilmente è ciò che Gesù intende quando chiama i discepoli amici. Intende quelle persone a cui può raccontare nella verità sia il positivo che il negativo, sia le luci che le ombre, perché sa di avere a che fare con la gente che si fida di lui e... dimostra di fidarsi anche Lui di loro. Dunque, è un Dio che si fida dell'uomo. Del resto la stessa sua incarnazione dice già questa fiducia. Penso sempre che la capacità di Gesù di fare la "danza" di avvicinamenti e allontanamenti, parla di un'incredibile equilibrio relazionale che solo in Dio troviamo in pienezza, ma anche nell'amicizia fondata su di Lui, possiamo costruire e percepire. Infine, la tenerezza di Gesù si manifesta in questo brano, quando ci ricorda il nostro valore. Noi valiamo molto, se Dio si fida di noi, veramente tanto. E' che alle volte non sappiamo ricordarcelo, non cerchiamo questo Dio che ce lo ripete tutti i giorni, che siamo preziosi. Evidentemente Gesù ci dice oggi di non temere, proprio per confermare queste verità su Dio: è nostro amico, si fida di noi, siamo preziosi ai suoi occhi. E non importa quanto piccoli o quanto insignificanti come passeri, ci sentiamo.

 
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