Eppure... inaspettatamente: la chiusura e l'impossibilità di realizzare tutto ciò. Nel cuore il dispiacere e forse un po' di rabbia perché era tanto il desiderio, eppure la pandemia ancora vince!
La vita ci parla in tutti i suoi eventi. Siamo abituati a pianificare, fin nei minimi dettagli, fino all'ultima ora dell'anno, la nostra vita. E oggi salutiamo il 2020 con una sorta di convinta speranza, che il 2021 sarà diverso, meno sofferto, che ci permetterà di sentirci di nuovo insieme... come sarà realmente? L'importante è che non cadiamo nell'autosufficienza, e non ci dimentichiamo che c'è Qualcuno che la nostra vita l'ha già pensata e che anche quando noi siamo impossibilitati di fare ciò che ci siamo pianificati, la vita resta bella, forse ancora di più, bella della bellezza dell'imprevedibile, cosa che può ancora accrescere in noi la speranza, ma ci aiuta a non fissarci in una maniera rigida con le nostre attese. Perché, ci ricorda oggi il brano del Vangelo di Giovanni, del Prologo, il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Ed è questo il più benedetto imprevisto della storia. Oggi, per finire l'anno così, "in bellezza", in questa bellezza, penso che la vita ci stia facendo un augurio. Vivi il 2021 con una speranza nuova, con tutti i sensi aperti a ciò che di nuovo e inaspettato ti sarà donato. Occhio alle benedizioni che arriveranno. Il cuore resti aperto, perché anche quando i nostri piani più accurati non dovessero realizzarsi, ci viene sempre dato qualche dono. Quale sarà quello del 2021? Da domani, se vorremo, cominceremo ad accorgercene.