Mc 3,20-21
Hai presente cosa succede quando ti metti le scarpe nuove? Ricorda quel piccolo timore, quando ti rendi conto che usandole, man mano si sporcheranno, si consumeranno, eppure profumano ora di nuovo! Ci piacerebbe alle volte tenere le cose "dentro" e conservarle scrupolosamente, in modo che restino al sicuro, eternamente nuove. E anche se sappiamo che questo è impossibile, ci proviamo lo stesso oppure almeno proviamo quello strano sentimento di resistenza quando ci rendiamo conto che le cose nuove presto (e di questi tempi sempre più presto, data la qualità, tante volte scarsa dei prodotti) si saranno consumate. Eppure il nuovo serve "per fuori". O meglio ancora, solo ciò che resta fuori, può essere considerato novità. Gesù gironzolava, si trascinava dietro un sacco di gente. Dunque, "i suoi" sono andati a prenderlo, a "ritirarlo", perché come dicevano, era fuori di sé. Ebbene, si, lo era sicuramente. Perché non gli piaceva il vecchio, perché non era venuto a conservare le consuetudini, ma per scuotere la vecchia realtà e farne una nuova. E per questo aveva bisogno di essere fuori. Anche il nuovo può essere consumato, ma non per questo diventa necessariamente vecchio. La novità sta infatti nei due movimenti che si completano: centrifugo, che ti porta fuori e centripeto che ti porta dentro. Perché noi siamo sempre chiamati a stare dentro di noi, presenti al nostro cuore, per poter dalla pienezza di questo cuore, portare la novità nel mondo. Ed essa non si logora.
Per i nostri fratelli usciti dal Covid, inizia una nuova vita...in particolare per chi è giovane e ancora attende. Che vita sarà? Il vissuto ci segna sempre, specialmente quello traumatico. Tuttavia questa vita che rinasce, contro ogni speranza, resta per noi un segno forte, introduce nel mondo un raggio di Bontà, che stimola e illumina a noi lo spazio per una carità che non avrà mai fine, quella che si mostra creativa, quando decidiamo di stare fuori, insieme.
Per i nostri fratelli usciti dal Covid, inizia una nuova vita...in particolare per chi è giovane e ancora attende. Che vita sarà? Il vissuto ci segna sempre, specialmente quello traumatico. Tuttavia questa vita che rinasce, contro ogni speranza, resta per noi un segno forte, introduce nel mondo un raggio di Bontà, che stimola e illumina a noi lo spazio per una carità che non avrà mai fine, quella che si mostra creativa, quando decidiamo di stare fuori, insieme.
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