Mi piace osservare oggi come funziona il ragionamento, non solo quello dei protagonisti del brano del Vangelo di oggi, ma anche molto spesso il nostro. Spunta qualcosa/qualcuno che ci inquieta, prima facciamo finta di nulla, ma quando le cose cominciano a sfuggire di mano, quando gli eventi precipitano, comincia il pensiero lineare. Se lasciamo le cose così, succederà questo e questo. Semplice logica consequenziale. Spesso vera, perché tutti, come già detto, funzioniamo più o meno così. Poca strategia, molta prevedibilità nei capi dei sacerdoti e farisei: verranno i Romani e ci faranno fuori. La paura, l'ansia: emozioni e sentimenti mossi dall'esperienza passata e dalle previsioni future. Siccome sempre funziona così, anche questa volta andrà così. Ergo, bisogna agire in modo che questo non succeda, perché sarà un male. Sarà una morte.
La linearità umana, che è spesso anche espressione di istinto di sopravvivenza, viene invece abbondantemente sconfitta in questo tempo pasquale. Dio ci fa vedere che quello che è posto tra le sue mani, prescinde dalle logiche lineari con cui giudichiamo gli eventi. Semplicemente perché, se la nostra esperienza umana ci parla di una vita che porta alla morte, l'eternità per la quale siamo creati ci parla di una breve vita che passa per la morte e rientra nella sua essenza, questa volta per sempre. Vita - morte - vita. Se vogliamo proprio provarlo, anche nella natura succede così, anche se agli occhi del nostro essere, bramoso di sperimentare, non è facile vedere e accettare la logica circolare che sta dietro all'agire di Dio. Dunque sì, non è bene che uno come Gesù faccia casini, altrimenti il popolo ebraico finisce (cioé muore!). Meglio dunque che muoia uno perché così vengono annientate le sue opere e (linearmente parlando), tutto passa, ci dimentichiamo e andiamo avanti. Eppure no: metteranno Gesù alla morte, ma ritornerà alla vita. E questi sono veri casini ora! Non finisce ma ritorna a vivere! E si trascina dietro la gente, che comincia a credere in questa logica. Logica nella quale ci tocca anche vivere il tempo della quarantena, se siamo davvero cristiani, uomini e donne della risurrezione. Ecco davanti a noi la Settimana Santa, tempo per rinfrescarci questa fede nella poca logicità e linearità, per la quale siamo stati creati.
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