mercoledì 24 marzo 2021

abbassarsi fino al... cuore

Gv 8, 31-42

Ecco che nel Vangelo di oggi assistiamo a un enorme malinteso tra i due interlocutori. Gesù e i giudei. Gesù vuole spiegarli delle verità sul suo ruolo nella storia della salvezza, loro continuano a ragionare con le loro categorie. Ad ogni affermazione, la risposta. Sembra che non si capisca quando finisce questo botta e risposta, appunto. Ed è chiaro che si sta viaggiando su due binari paralleli, che non si stanno incontrando. Gesù sta spiegando qualcosa di più profondo, qualcosa che richiede il cuore aperto e ricettivo allo Spirito, per essere compreso. Loro restano sui dati della realtà che elaborano con le loro menti, convinti di poter inquadrare quello che Gesù spiega loro, in una logica intellettuale. Niente di più errato. Verrebbe da dire: scusate, ma se Gesù capisce che stanno viaggiando su due frequenze diverse, perché continua ad insistere, pure lui? Ricordate quando eravamo piccoli e i genitori ci dicevano determinate cose che non capivamo? Magari anche a voi sarà successo come a me, di aver sentito "un giorno ti ricorderai queste parole e capirai". Quel giorno fatidico è giorno in cui fai l'esperienza di vita che ti porta a rileggere le parole ascoltate alla luce dei fatti e dire: "avevano ragione". Ma quel giorno per gli interlocutori di Gesù, non è ancora arrivato. E va bene così, perché ad ogni cosa il suo tempo. Infatti Gesù sta indicando che non è più il tempo di ragionamenti sofisticati, ma di scendere e abbassarsi fino al proprio cuore, per depositare lì le cose, e lasciarle vivere lì, soprattutto facendo spazio e creando una culla anche ai nostri sentimenti. In futuro saranno esperienze preziose. E' esattamente ciò che faceva Maria, quando, invece di controbattere mille volte quando ad esempio ha sentito il piccolo Gesù dire "dovevo occuparmi delle cose del Padre mio", tace e deposita nel cuore, per comprendere dopo. 
Anche noi stiamo vivendo tempi non facili in cui non è scontato comprendere cosa ci sta dicendo la storia, la vita, l'universo... cosa sta permettendo Dio e cosa anche con questo vuole dirci. Ha veramente tanta utilità dare tutte le spiegazioni cervellotiche di quello che sta accadendo? Oppure varrebbe la pena fare un po' come Maria... lasciare che le cose, pur col dolore, vivano dentro di noi e ci permettano di essere interiormente presenti a noi stessi? Perché ai nostri sensi esteriori, quelli corporei, corrispondono i sensi interiori, che si nutrono di ciò che decidiamo di trattenere dentro di noi. E' così che si impara a fiutare la presenza di Dio nella storia. Anche nei suoi momenti più tragici. Esattamente come si riconosce un sapore, un profumo ecc già conosciuto, così anche, allenandoci interiormente a dare più spazio al cuore che al cervello, ci alleniamo a scorgere la presenza di Dio, che c'è sempre. 









1 commento:

  1. Bellissime parole,si sentono nel profondo del cuore, è proprio così, si arriva a dire sia fatta la Tua volontà, ma aiutami accoglierla e accettarla. Grazie Agata😘

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