Hai presenti quei momenti nella vita in cui ti sei impegnato al massimo, secondo delle istruzioni che ti sono state date, credendo con tutte le tue forze che stai percorrendo la strada giusta e... all'improvviso ti dicono di lasciar perdere? Si rimane a bocca aperta, senza parole, delusi, meravigliati, con tanto di punti interrogativi. E spesso si rimane improvvisamente senza la solita dose di ansia. Immagino la tenerezza che provava il Signore, ascoltando il giovane che gli raccontava di aver osservato fino ad allora tutti i comandamenti e che, nonostante questo, era venuto da lui inquieto rispetto alla questione della vita eterna. Mi immagino che Gesù abbia preso un bel respiro e, con l'intensità che fa venire le "farfalle allo stomaco", l'ha avvolto di quell'unico sguardo, che fa scomparire e rende poco importante qualsiasi cosa all'infuori di quello che Egli dice. Come se volesse dire: "ok, ti sei impegnato abbastanza, ora va' e AMA con lo stesso amore che hai sentito su di te nel mio sguardo". Ma come? Tutti questi anni di sforzo risultano vani? E qui cala il sipario nero sul volto del ragazzo. No, nulla di quello che è buono, risulta sprecato agli occhi di Dio. Solo ci sono dei passi nell'amore. C'è quell'inizio da principianti in cui tu osservi delle regole. C'è poi quello sguardo che ti chiede di lasciar perdere, per amore. Hai accumulato tanti "meriti"? Bene, ora li puoi consegnare ai poveri. Ora puoi spogliartene, offrendo tutto al Signore, pensando a quelli che sono più deboli e meno fortunati di te. La tensione tra l'osservanza e l'amore è proprio il passaggio tra l'infanzia e la maturità. Il bambino impara a rispettare le regole, che gli serviranno come base in futuro. Ma poi l'adulto deve saper riconoscere che la legge è fatta per l'uomo e non l'uomo per la legge. E questo significa saper semplificare, saper tornare all'essenziale. Si, la semplicità può essere cosa da bambini, ma tornare semplici è cosa da adulti. Una persona matura affettivamente è proprio quella che non va cercando dappertutto soddisfazioni e riconoscimenti (quelli inutili e smisurati), perché, una volta "guardata" dall'Amore, non dimentica più quello sguardo. Si sforza di trasferirlo agli altri, consapevole di avere estremo bisogno di amore, ma altrettanto cosciente di essere stata segnata per sempre dagli occhi infiammati di passione del Creatore per la sua creatura. Si sforza di amare, e... lascia perdere, per farsi amare.
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