Non so se avete fatto questo giochino che girava per facebook: conteggio delle parole più usate da te nel 2016 nei post di facebook. Io si. Non tanto perché mi interessa giocare, quanto perché mi interessa sapere cosa comunico. Oggi stavo riguardando il diagramma a nuvoletta composto dalle mie parole di facebook... Stanno molto bene in questa strana prima giornata del nuovo anno. Ho detto molte volte "perchè". Stavo domandando la ragione delle cose? Ne stavo provando di spiegare il motivo? "Cuore", un "organo" così importante...da cui scaturisce la "gratitudine", che si vede negli "occhi". "Così" è la "felicità", che ci riempie di "gioia". Tutto ciò viene dal "Signore" e si nutre di "silenzio", come fu nella vita della "madre" di "Gesù". Ecc ecc...
Poi arriva il 1 gennaio 2017. Ci auguriamo tutti "buon anno!", con tanta gioia e speranza. Ma c'è anche subito la violenza, altre vite interrotte... Allora si, mi rimbombano nel cuore tutte queste parole: Signore, così, silenzio, amore, cuore, misericordia, madre, sentire, occhi... Si, anche gioia e gratitudine, perché l'amore di Dio verso l'uomo continua, perché la vita ci viene ancora affidata e donata, anche se e quando noi la disprezziamo. Allora sento uno stimolo ancora più forte per vivere nella gratitudine e nella gioia, al di là di tutto. Se il 2016 è stato pieno di queste parole e le vedo attinenti anche al primo giorno del 2017, sarà una vita monotona, sempre quella? Non penso proprio. Sceglierò di essere felice, anche nell'insicurezza. Perché la "felicità" è una scelta di chi sa, che il "perché" c'è e appartiene alle mani più sicure che ci possano essere, quelle di Dio.
Poi arriva il 1 gennaio 2017. Ci auguriamo tutti "buon anno!", con tanta gioia e speranza. Ma c'è anche subito la violenza, altre vite interrotte... Allora si, mi rimbombano nel cuore tutte queste parole: Signore, così, silenzio, amore, cuore, misericordia, madre, sentire, occhi... Si, anche gioia e gratitudine, perché l'amore di Dio verso l'uomo continua, perché la vita ci viene ancora affidata e donata, anche se e quando noi la disprezziamo. Allora sento uno stimolo ancora più forte per vivere nella gratitudine e nella gioia, al di là di tutto. Se il 2016 è stato pieno di queste parole e le vedo attinenti anche al primo giorno del 2017, sarà una vita monotona, sempre quella? Non penso proprio. Sceglierò di essere felice, anche nell'insicurezza. Perché la "felicità" è una scelta di chi sa, che il "perché" c'è e appartiene alle mani più sicure che ci possano essere, quelle di Dio.
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