venerdì 20 gennaio 2017

Stare scavando...

Oggi è una giornata interessante per chi, come me, non ama gridare al miracolo. Perché, non c'è dubbio, oggi il miracolo è avvenuto. Ed è stato il miracolo del "restare". Siamo stati tutti in attesa, col fiato sospeso, qualcuno più speranzoso, altri scettici e increduli. Tutti, credo, cercando di metterci nei panni dei familiari, amici, e tutti i cari delle persone sepolte sotto la neve all'hotel Rigopiano. In molti abbiamo pregato contro ogni speranza, affidando tutto a Dio... cosa doverosa, pregare anche per conto di chi, soffocato dal dolore, non riusciva a farlo. Abbiamo provato a portare così i pesi, gli uni degli altri, pur non potendo far nulla, con la sola possibilità di restare presso Dio, per chiedergli ciò che oggi è diventato realtà. Si, perché ci ribadisce il Signore nel Vangelo di oggi, siamo anzitutto chiamati a stare con Lui. Stare nella gioia e stare nel dolore. Stare per amore. Non soltanto per amore di Lui, ma anche per amore dei fratelli. Solo fermandoci, infatti possiamo scavare, come ha scavato chi ha potuto liberare oggi almeno una parte delle persone sopravvissute sotto la neve. Stare e scavare sono i due verbi di oggi. Stare in silenzio davanti a Dio e sperare in Lui significa essere disposti anche a condividere il dolore, a lasciarci solcare l'anima, a scavare dentro la nostra umanità. Ma alle volte solo così si può salvare e ritornare alla vita. Oggi è una di quelle volte. 

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