Gv 3,7-15
Certo che il discorso che Gesù sta facendo a Nicodemo, può risultare ancora incomprensibile. Ed è anche legittimo che sia così. Egli infatti all'improvviso gli presenta un'entità che è completamente nuova, quella dello Spirito. E lo Spirito porta con sé una nuova logica, completamente diversa dalla logica di chi, facendo riferimento alle proprie origini, tutto vede attraverso di esse. L'uomo anzitutto fa esperienza della terra, dell'appartenenza al mondo materiale ed è per questo, specie a quei tempi, quando certe filosofie e religioni ancora non c'erano, che si percepisce in una logica lineare. Nascita - crescita - maturità - vecchiaia - morte. Non vi rientra nessuna rinascita, in questa sequenza di eventi della vita, che fanno riferimento quasi esclusivamente alla vita corporea. Ma esiste un'altra vita... ed è quella che a volte ci fa ringiovanire e altre volte ci fa diventare vecchi prima.
Lo Spirito, dice Gesù, non sai da dove viene e dove va. A noi sembra di sapere già, appunto da dove veniamo e quindi dove andiamo, secondo la logica della sola carne. Eppure la domanda sulle nostre origini è sempre trampolino di lancio verso la risposta o le risposte su dove realmente andiamo, che direzione prendere. Se scadessimo nella sola logica di appartenenza alla terra, non conterebbe praticamente null'altro, ma lo Spirito c'è. E ci spinge oltre questo, secondo quanto dicevamo ieri, che la rinascita dallo Spirito non conosce l'età ed è possibile sempre. In pratica cosa significa tutto questo? Che c'è sempre qualche passo in più da fare. Ma occorre avere coraggio di fermarsi a guardare negli occhi del Signore, anche quando ciò che "sentiamo" ci pare incomprensibile. E' di solito lì, che ci viene chiesto un passo in più. E questo passo può riguardare qualsiasi dimensione della nostra vita, che oggi non riusciamo ad inquadrare con le nostre logiche.
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