venerdì 24 aprile 2020

moltiplicazione con-divisione

Gv 6,1-15

Di questo Vangelo che tutti conosciamo così bene, mi colpisce oggi il modo in cui Gesù risponde all'ansia dei discepoli. Ci sono infatti vari modi per approcciare l'emergenza. 
Anche se il brano ci riporta che la prima domanda fatta da Gesù a Filippo, era stata fatta per metterlo alla prova, è anche vero che Gesù procede con estrema chiarezza di intenti. Emergenza: mettere bene a fuoco le risorse che ci sono, cioè domandarsi da dove reperire da mangiare e in mancanza di questa possibilità, guardare ciò che c'è già. Andrea non è in grado di mantenersi in questa realtà. Immediatamente scatta la convinzione che comunque non c'è nulla da fare perché non basta lo stesso. E Gesù ritorna a fare semplici cose, una alla volta, con la logica dei piccoli passi possibili. Fateli sedere. Chiaro: se la paura è per rifornire le energie alla folla, intanto non gliele facciamo perdere. Facciamoli sedere. Dopo prendiamo quello che abbiamo e... chiediamo quello che non abbiamo. Due cose loro ce le hanno di certo, o meglio, tre. Pani, pesci e benedizione di Dio. Queste bastano per sfamare tutti. Perché noi ragioniamo poi per risorse umane, materiali, ma ci sono anche le risorse spirituali, perché sappiamo che senza di Lui non possiamo far nulla. Ed ecco Gesù fidarsi del Padre e della sua continua presenza. Il miracolo, come ben sappiamo, non avviene perché Gesù fa la benedizione dei pani e dei pesci e all'improvviso davanti a tutti queste cose si moltiplicano, crescono e bastano per tutti. Il miracolo sta nella condivisione di quello che c'è, qui ed ora. Una dimensione particolarmente importante per noi oggi, il qui ed ora. Anche nell'emergenza che stiamo vivendo, è bene che ciascuno di noi sia molto presente a se stesso e a ciò che si può condividere nell'oggettività di quello che c'è. E non si tratta solo del materiale. E' ora che ciascuno di noi metta a disposizione il suo: materiale, morale, spirituale, creatività, ecc ecc. Senza preoccupazione che sia troppo poco, perché, a scapito di ciò che calcoliamo, c'è un Economo che mette insieme tutto e lo moltiplica quando noi con-dividiamo. 

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