Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso...Quale se stesso e perché rinnegarlo? Forse: rinneghi quel se stesso che per tutta una vita si è costruito facendo il bravo, quel se stesso sempre pronto alla minuziosa osservanza delle regole della perfezione e...affannato per un qualcosa che Dio non gli chiede e che non appartiene alla natura e alla dignità dell'Incarnazione. Rinneghi tutto quel peso di un "sé" che ha imparato, ma che non è il suo vero "se stesso". Prenda la sua croce, quella che può essere per lui la vittoria proprio perché svela senza sovrastrutture, ma nell'invito all'amore gratuito e disinteressato, tutto ciò che egli è. Quella croce che armoniosamente "incrocia" la relazione con Dio e con l'altro, quella autentica. Mi segua. Semplicemente muova i piedi in quella direzione che dice "verso te stesso, verso Dio". Perché Lui non ha bisogno della nostra perfezione, del nostro essere truccato o artificiale. Perché Lui ci ama così come siamo e vede in noi ciò che saremo, se lo seguiremo. Se andremo dietro a Lui, per andare avanti nella vita vera.
Lo sapevi che sei l'infinito? Si, l'infinito, edizione limitata! Qui troverai e, spero, condividerai, tutto ciò che Dio depone nel nostro cuore!
domenica 30 agosto 2020
andare avanti o dietro?
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso...Quale se stesso e perché rinnegarlo? Forse: rinneghi quel se stesso che per tutta una vita si è costruito facendo il bravo, quel se stesso sempre pronto alla minuziosa osservanza delle regole della perfezione e...affannato per un qualcosa che Dio non gli chiede e che non appartiene alla natura e alla dignità dell'Incarnazione. Rinneghi tutto quel peso di un "sé" che ha imparato, ma che non è il suo vero "se stesso". Prenda la sua croce, quella che può essere per lui la vittoria proprio perché svela senza sovrastrutture, ma nell'invito all'amore gratuito e disinteressato, tutto ciò che egli è. Quella croce che armoniosamente "incrocia" la relazione con Dio e con l'altro, quella autentica. Mi segua. Semplicemente muova i piedi in quella direzione che dice "verso te stesso, verso Dio". Perché Lui non ha bisogno della nostra perfezione, del nostro essere truccato o artificiale. Perché Lui ci ama così come siamo e vede in noi ciò che saremo, se lo seguiremo. Se andremo dietro a Lui, per andare avanti nella vita vera.
giovedì 27 agosto 2020
olio extra-vergini
martedì 25 agosto 2020
quanto vedi?
venerdì 21 agosto 2020
una partita a tre
mercoledì 19 agosto 2020
il coraggio di domandare
lunedì 17 agosto 2020
la vera domanda del cercatore
Quando tu percepisci, nella tua ricerca, una mancanza che non sai ben definire, non è detto che tu debba farti dei viaggi mentali o degli sforzi di introspezione per ottenere la risposta. Questo sarebbe rimanere sempre al livello: "io mi chiedo cosa devo fare". Il salto in più, salto di qualità della tua domanda invece è quando tu chiedi a Lui cos'è che realmente ti manca. Lui ti darà la risposta, come fece con il giovane ricco. Oppure... potresti scoprire che è Lui la risposta...
sabato 15 agosto 2020
donna tutta intera
venerdì 14 agosto 2020
creare senza limiti
martedì 11 agosto 2020
il luogo di fuga
sabato 8 agosto 2020
sempre la stessa storia
Una reazione tanto simpatica, quella di Gesù nel Vangelo di oggi, tanto umana e tanto conosciuta a ciascuno di noi. "Fino a quando dovrò sopportarvi?" Un Gesù scocciato insomma. Certo la scocciatura espressa con il linguaggio diverso da quello che quotidianamente usiamo noi, ma il senso resta lo stesso. Portatelo qui, ci devo per forza pensare io perché voi non ce la potete fare. E quindi la domanda che sorge è: ma poteva Gesù esigere dai suoi discepoli che facessero un miracolo? Dio davvero esige questo da noi? Probabilmente la risposta ciascuno di noi può trovarla da solo. Ciò che il Signore chiede ad ognuno di noi, in termini di fede, può essere diverso, perché ogni cammino è diverso e non ce ne sono due uguali. Ma la mancanza di fede che fa sì che non cresciamo, non avanziamo nel nostro cammino e solo continuiamo sullo stesso piano, che prima o poi, diventa piatto, è un ritornello ricorrente a cui corrispondono appunto le parole di oggi di Gesù. Uffa! Ma perché non fai quello sforzo di fede in più, che potrebbe cambiare la qualità della tua vita? La fede infatti non è l'andare in chiesa o il dire determinate preghiere, ma è la capacità di affidarsi completamente a Dio, quando le cose sembrano irragionevoli. E continuare a camminare, senza lasciarci portare dall'autocommiserazione, senza sederci per strada con la scusa di non riuscire perché "non capiamo". La guarigione, la liberazione dal demonio, nel caso del Vangelo di oggi, è un atto di fede. Non è magia, ma è fiducia, non sono formule da recitare, ma il cuore che si abbandona. Ecco perché, paradossalmente, la reazione di Gesù non è solo o non è tanto un rimprovero, quando un promemoria. Senza di Lui non possiamo far nulla. La fede è relazione con Lui, è capacità di ricorrere a Lui in necessità. E non potremo mai fare a meno di questa relazione. Anche perché questa relazione è quella che porta guarigione all'altro. Se ci fidiamo solo di noi stessi, ci indeboliamo e falliamo, e i miracoli non succedono. Mentre con quest'altra "storia di sempre", quella che ci fa tornare sempre a Lui, possiamo vivere nella certezza che nulla accade a caso e che, se glielo chiediamo, non saremo mai lasciati alle nostre sole forze. Ben venga allora la scocciatura che Gesù esprime, perché ci stimola a ritornare sempre a Lui!