Una reazione tanto simpatica, quella di Gesù nel Vangelo di oggi, tanto umana e tanto conosciuta a ciascuno di noi. "Fino a quando dovrò sopportarvi?" Un Gesù scocciato insomma. Certo la scocciatura espressa con il linguaggio diverso da quello che quotidianamente usiamo noi, ma il senso resta lo stesso. Portatelo qui, ci devo per forza pensare io perché voi non ce la potete fare. E quindi la domanda che sorge è: ma poteva Gesù esigere dai suoi discepoli che facessero un miracolo? Dio davvero esige questo da noi? Probabilmente la risposta ciascuno di noi può trovarla da solo. Ciò che il Signore chiede ad ognuno di noi, in termini di fede, può essere diverso, perché ogni cammino è diverso e non ce ne sono due uguali. Ma la mancanza di fede che fa sì che non cresciamo, non avanziamo nel nostro cammino e solo continuiamo sullo stesso piano, che prima o poi, diventa piatto, è un ritornello ricorrente a cui corrispondono appunto le parole di oggi di Gesù. Uffa! Ma perché non fai quello sforzo di fede in più, che potrebbe cambiare la qualità della tua vita? La fede infatti non è l'andare in chiesa o il dire determinate preghiere, ma è la capacità di affidarsi completamente a Dio, quando le cose sembrano irragionevoli. E continuare a camminare, senza lasciarci portare dall'autocommiserazione, senza sederci per strada con la scusa di non riuscire perché "non capiamo". La guarigione, la liberazione dal demonio, nel caso del Vangelo di oggi, è un atto di fede. Non è magia, ma è fiducia, non sono formule da recitare, ma il cuore che si abbandona. Ecco perché, paradossalmente, la reazione di Gesù non è solo o non è tanto un rimprovero, quando un promemoria. Senza di Lui non possiamo far nulla. La fede è relazione con Lui, è capacità di ricorrere a Lui in necessità. E non potremo mai fare a meno di questa relazione. Anche perché questa relazione è quella che porta guarigione all'altro. Se ci fidiamo solo di noi stessi, ci indeboliamo e falliamo, e i miracoli non succedono. Mentre con quest'altra "storia di sempre", quella che ci fa tornare sempre a Lui, possiamo vivere nella certezza che nulla accade a caso e che, se glielo chiediamo, non saremo mai lasciati alle nostre sole forze. Ben venga allora la scocciatura che Gesù esprime, perché ci stimola a ritornare sempre a Lui!
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