Ti sei mai fermato/a a riflettere su come ti è stato insegnato a vivere? Fondamentalmente quel che ci viene sempre trasmesso è che dobbiamo essere delle "brave persone". Perché poi, se siamo "brave persone", non ci tocca più nessuno, nessuno ci può dire nulla. Oppure meglio, ci insegnano ad essere dei "bravi cristiani". Le conseguenze più o meno sono le stesse. Perché chi mai può toccare un "bravo cristiano"? Qualunque cosa esso significhi... e poi in scena entra quello senza cui non saremmo cristiani, Cristo stesso, appunto. E dice: "fu detto così e così... ma io vi dico di più". Che tradotto significa: vi è stato insegnato a rimanere sul sicuro, sull'osservanza, sul minimo indispensabile. E io vi dico che c'è bisogno di un passo in più. Come giochi la tua vita? Stai sul sicuro, quello che ti rende una "brava persona", intoccabile e amica di tutti, che non si espone, perché, non sia mai che qualcuno abbia qualcosa da ridire? Non ti sbilanci eccessivamente perché, una volta arrivato qui, già è un buon traguardo e non c'è bisogno di "esagerare"? Beh, Gesù dice un'altra cosa. Dice che non basta questo. Occorre invece "giocare al rialzo", rispetto alla media, o, per chiamarla per nome, rispetto alla mediocrità. Questo di certo farà sì che non saremo amici di tutti, ma non è quello che conta nella vita, al contrario. C'è la necessità del rischio, in mezzo. Quel rischio che ci distoglie dalla sicurezza posta in noi stessi, ci permette di decentrarci e di riconoscere che qualcun Altro è l'artefice della storia, non noi. E che non sarà la simpatia di tutti a salvarci, ma l'adesione alla salvezza, già operata per noi, da Uno che ha saputo "giocare al rialzo".
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