Mc 12, 35-37
Di solito le persone che hanno la risposta sempre pronta oppure vogliono avere sempre l'ultima parola, non ci piacciono. Alla loro presenza capita che ci sentiamo un po' sempliciotti, specie se già abbiamo un'autostima bassa. E poi in alcune persone scatta questo meccanismo: inventiamo una domanda difficile, per mettere alla prova questa persona che (secondo l'interpretazione comune) si crede più degli altri. Andiamo di solito avanti con una certa superficialità, senza domandarci realmente come mai queste persone agiscano così, perché le motivazioni possono essere varie. C'è chi si dà valore avendo sempre le risposte, c'è chi ha imparato che non può permettersi di non sapere qualcosa, per cui inventerà, pur di rispondere e non sentirsi impreparato... c'è poi chi sa rispondere, perché è abituato a riflettere molto e in profondità. Nella vita possiamo distinguere queste persone soprattutto dall'atteggiamento. E potremo farlo solo se abbandoneremo un attimo il nostro sentimento (spesso negativo) nei loro confronti e cercheremo di guardarle e considerarle per ciò che sono (cosa non facile). Ecco qui Gesù. Spesso intrappolato nelle questioni contorte, ma sempre con la risposta pronta. Ecco oggi spiega una cosa che sembra impossibile e complicata e sembra contraddire alcune cose che Egli stesso proclama. In un'altra occasione, chi lo ascolta, si domanda "da dove gli viene questa sapienza?". Gesù oggi ci dimostra chiaramente da dove essa gli venga. E' un assiduo frequentatore della Parola di Dio, conosce la Scrittura, da buon ebreo, ma ne conosce anche significato più profondo, proprio quello che si scopre man mano che uno ama e vive ciò che Dio dice... la sua conoscenza della Parola non è un recitare a memoria, ma un aver letto, meditato e vissuto. Ecco a cosa ci invita: ad essere anche noi coloro che hanno le risposte, perché le hanno trovate e continuano a trovarle nella Scrittura, la quale è viva e vivificante, attraverso lo Spirito che sempre è pronto ad animarci.
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