venerdì 23 ottobre 2020

discerniamo insieme

 


Lc 12,54-59

Gesù oggi fa una domanda che potrebbe risuonare molto seria dentro ciascuno di noi. Come mai, questo tempo non sapete valutarlo? Credo che ciascuno di noi, in questi mesi, più di una volta si è detto o ha detto anche ad altri: non ci capisco nulla di ciò che sta succedendo. Ovviamente, di fronte ad una novità, un elemento completamente sconosciuto, cade tutta la nostra capacità di discernimento, perché il nostro discernimento si appoggia sugli elementi che abbiamo già dentro di noi, strutturati e definiti. Quando arriva qualcosa di nuovo, dobbiamo imparare a conoscerlo e ad inquadrarlo, per poi utilizzarlo nella valutazione della nostra realtà. Gesù è precisamente colui che mette "in crisi" le persone, perché costringe loro ad una novità inaspettata e chiede loro di inglobare questa novità, che è il vero e proprio rovesciamento delle logiche del suo tempo, nella loro vita, per renderla nuova. Forse a qualcuno di noi può far male in questo periodo questa domanda provocatoria: come mai non sappiamo ancora inquadrare la situazione creatasi a seguito dello scoppio della pandemia? Ma non è mica colpa nostra... Credo che oggi ci viene ribadito ancora una volta il concetto fondamentale e vitale della fratellanza. Non potremo mai inquadrare la situazione, se non INSIEME. Ecco perché Gesù fa l'appello a tutti di cercare sempre l'accordo con l'altro, in mezzo alle questioni scottanti, perché solo insieme si riesce a trovare la soluzione migliore. In fondo, se ci pensiamo, tutto ciò che oggi ci viene chiesto di rispettare e fare, è a tutela dell'altro. E sì, non sapremo mai valutare bene le cose, senza il riferimento alla relazione. Dio è relazione, nasciamo dalla relazione ed essa dovrebbe essere il nostro primo e l'ultimo riferimento. Lo è davvero?



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