Mi sono domandata più volte, e di conseguenza ho domandato anche a delle persone giovani, perché la parola "vocazione" susciti spessissimo una sensazione di paura o di smarrimento. La risposta quasi da parte di tutti era la stessa, con sfumature diverse. Sembra che si tratti di una sorta di decisione presa già dapprima, dall'alto, per noi, al di là della nostra libertà, una sorta di verdetto che prima dobbiamo indovinare e poi con umiltà accogliere oppure subire. E se non lo facciamo, guai a noi: avremo deluso l'Amico più grande o addirittura, saremo puniti.
E ora basta con questi ragionamenti!
Ma se Dio è buono ed è nostro Creatore, non poteva in qualche maniera darci qualche indizio, in modo che non andiamo a caso a indovinare? Certo che poteva! E l'ha fatto! La nostra vocazione matura nel nostro cuore e occorre solo guardare lì, per scoprirla. Si cela nei desideri, in quei desideri più folli, più profondi, che alle volte abbiamo timore di rivelare. Ma il nostro cuore spesso è impolverato, con uno strato spessissimo di preoccupazioni, affari da portare avanti, il continuo corri corri... E in tutto ciò riusciamo a scorgere giusto qualche superficiale voglia, di certo non desideri più profondi.
Se diamo invece alla nostra vita il ritmo che ci permette di scavare in profondità e, nei nostri desideri cominceremo a vedersi delineare una strada da percorrere, non cadiamo nella tentazione di adottare le categorie umane. Dio non punisce e non "ce la farà pagare", se sbagliamo la rotta o deviamo dalla strada. Con Dio non si fa matematica, dove tutti i conti devono quadrare alla perfezione. Lui è come un navigatore che ricalcola continuamente il percorso per noi, riportandoci sulla strada giusta, se ci fidiamo di Lui. L'importante è non confondere i momentanei moti del cuore, con le autentiche nostalgie della nostra vita. I primi non sono buoni consiglieri per prendere delle decisioni, le seconde, durature e forti, sì. Attraverso di esse ci parla Dio.
La vocazione è il compimento di ciò che dentro di noi sogniamo, delle volte senza nemmeno saperlo, è felicità. Ma è anche qualcosa di più: è contribuire al compimento del sogno di Dio sull'umanità.
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