Gv 16,16-20
Sicuramente oggi anche tu hai qualche tristezza dentro di te. Se non una che ti opprime, una importante, probabilmente ne hai una piccola oppure una che ti porti dal passato, tipo quella tristezza che ti viene, quando ti ricordi una cosa, una persona, un evento... un qualcosa che punge al cuore. E' segno che sei tu il destinatario delle parole di Gesù di oggi nel Vangelo. Perché la sofferenza, ogni sofferenza, è destinata ad essere tramutata in gioia, nella misura in cui in essa entra la grazia di Dio. Ci sono quelle tristezze grandi, che sembra non possano essere colmate, ad esempio la persona cara che se ne va... al momento quando succede, pensiamo che ci stia crollando il mondo addosso e che non riusciremo mai a tornare alla vita normale. E invece nella maggior parte dei casi succede il contrario e molte volte la memoria che conserva il bene, l'amore ricevuto, trasforma l'esperienza del dolore, nel calore che si infonde nel cuore al pensiero della persona amata. Altre volte il pensiero di questa persona, ci sprona ad essere coraggiosi, migliori, a interrogarci... ecco che la tristezza si trasforma in gioia, non quella euforica che è risata superficiale, ma quella profonda, che ci fa tornare alla consapevolezza, che anche nel dolore, c'è un senso. E questa è la vera gioia, perché è risposta alla domanda sul male e sulla morte, la rassicurazione che esse non hanno l'ultima parola. E se non l'hanno oggi, possiamo già gioire per quel domani, che sarà il giorno dell'Eternità. Lo Spirito che presto ci verrà in dono, ci porta proprio lì.
Nessun commento:
Posta un commento