Lo sapevi che sei l'infinito? Si, l'infinito, edizione limitata! Qui troverai e, spero, condividerai, tutto ciò che Dio depone nel nostro cuore!
martedì 27 dicembre 2022
corse natalizie, corse pasquali
sabato 3 dicembre 2022
fino in fondo
giovedì 24 novembre 2022
l'esatto contrario
Lc 21,20-28
Ancora una volta, all'avvicinarsi dell'Avvento, ci troviamo davanti ad una parola che ci descrive la cosiddetta "fine del mondo". Un brano quello di oggi, composto di 8 corposi versetti che più avanti andiamo nella lettura, più può crearci ancora condizionamento e anche spavento. Come se il tempo che si apre davanti a noi dovesse essere qualcosa di terrificante. E poi... arriviamo all'ultima frase: risollevate il capo perché la vostra liberazione è vicina. E si comincia subito a respirare non solo il vero significato della fine del mondo, ma anche il vero significato del tempo dell'attesa della venuta del Signore. E' tempo di sconvolgimenti, di sensazione che il tempo cronologico si sta stringendo. Siamo verso la fine dell'anno, sta iniziando l'inverno, in molti siamo stanchi, l'Avvento porta una nota di nostalgia. Ma tutto questo acquista un significato nuovo, quando guardiamo proprio verso la fine. Nascerà ancora il Salvatore, la Vita ancora si rinnoverà, la nostra liberazione si incarna in un bambino. Non è così terribile allora la fine del mondo né la fine dell'anno, quando nel cuore vogliamo coltivare il calore di questa vita rinnovata e di questa indelebile promessa: promessa della salvezza e della felicità. Collocare il cuore nell'ottica dell'Avvento significa sfidare il colore viola che sovrasta anche le nostre liturgie. Il viola non più tristezza, ma inizio del rinnovamento, un viola che si confonde a un certo punto con il rosa e che arriva al bianco. Un colore che in molti leghiamo alla tristezza e malinconia, si rovescia nel suo opposto, nel bianco, non solo purezza, ma nel bianco che significa quel "nulla" che dona spazio al Tutto. Il Tutto che viene con Cristo, che quando viene, viene sempre per ridonarci la vita e la libertà!
lunedì 21 novembre 2022
la Presentabile
venerdì 18 novembre 2022
...e tu cosa vendi?
domenica 13 novembre 2022
im-previsto
domenica 6 novembre 2022
punti di riferimento
Ed ecco che la risposta di Gesù non è solo il voler distogliere chi lo interroga, dalla logica di legami terreni. E' anche il far vedere che nell'eternità decadono tutti i rischi provenienti dalla reciproca appartenenza degli esseri umani. Rischi, appunto, quali: reificazione, uso, dipendenza, strumentalizzazione tra le persone, quelle cose che producono comunque totalmente o parzialmente, la morte dell'essere umano a quello che è davvero. Perché se io, se tu, siamo usati dai nostri simili, non siamo più uguali a loro, non siamo più davvero uomini e donne, ma veniamo trattati come oggetti. E spesso rispondiamo diventando oggetti, appunto. Il Signore ci dice invece che l'eternità è fatta di un solo punto di riferimento, a fronte dei tanti, terreni. Il Riferimento per eccellenza: l'amore totalizzante e liberante per sempre di Dio, che fa sì che non abbiamo di fatto più bisogno gli uni degli altri, perché Dio finalmente è tutto in tutti e così tutti ci ritroviamo a vivere dello stesso eterno Amore.
giovedì 3 novembre 2022
l'inversione della storia
Lc 15,1-10
Sempre più spesso (e il tempo della pandemia ne ha un suo merito), quando si torna alla parabola del Vangelo di oggi, si dice che non è assolutamente più così come la racconta Gesù, nella nostra Chiesa. Che abbiamo a che fare con una sorta di inversione di racconti. Il Signore chiede ad ognuno di noi, di metterci nei panni del pastore e di dire se avrebbe il coraggio di lasciare 99 pecore e di andare a cercare quell'unica perduta. Ma noi ci guardiamo e diciamo: oggi dove sono le 99 pecore che sono "dentro il recinto"? Scherzando possiamo dire che Papa Francesco ha tirato fuori le pecore dal recinto, da quando ha detto che la Chiesa è in uscita. Ma in realtà la domanda è seria e lo è anche la risposta. Effettivamente oggi le pecore perdute, sono 99, mentre dentro ne resta 1 sola, in proporzione. Dunque cosa occorre fare? Rimanere in un intimo cuore a cuore con l'unica pecora, per salvare almeno lei? No invece! Tanto più il pastore deve odorare di pecore, per prestare sempre l'espressione da Papa Francesco, cioè deve immischiarsi nella folla, per stare con le 99 in tutto ciò che la loro quotidianità "lontana dal recinto", comporta. E allora che facciamo? Lasciamo l'unica poveretta sola e abbandonata, lei che è stata fedele (e qui il tutto comincia ad assomigliare alla parabola del figliol prodigo, che segue)? Ma assolutamente no! Proprio quest'unica pecora, curata dentro il recinto, ora è chiamata ad essere missionaria, ora più che mai! Ora finalmente il suo essere stata dentro al recinto, ha un senso pieno: ella si mette alla sequela del Pastore che va a incontrare le 99 e lo fa con lui. Ecco dunque la nostra "parabola invertita", perché uscire dal recinto e andare a portare la Buona Notizia ci dà gioia!!!
mercoledì 12 ottobre 2022
le energie sprecate
domenica 9 ottobre 2022
tornati, perché grati
Si è mai sentito che coltivare il sentimento di gratitudine
ci facesse tornare indietro...? Siamo abituati al fatto che la gratitudine ci
fa andare avanti, diventa un motore non indifferente per la nostra esistenza. E
invece sì, può e a tratti deve aiutarci a tornare indietro, come avrebbero
dovuto fare i lebbrosi del Vangelo di oggi. La riconoscenza è un sentimento tale da farci
vivere il presente condito dalla memoria del passato, più o meno prossimo, in
cui si è riversata la grazia di Dio. Non significa vivere nel passato, ma
significa saper tornare sempre indietro "per rendere lode a Dio" come
sottolinea oggi Gesù nel Vangelo. La guarigione iniziata nel momento della
grazia, si compie gradualmente nella capacità costante di
"rimuginare" con la memoria del cuore il bene ricevuto. È come si
ripete in varie circostanze: "Il Signore che ha iniziato in te la sua
opera buona, la porti al compimento". Possiamo imparare a vivere oggi
dicendoci: questo sono oggi perché ieri il Signore mi ha fatto questo miracolo.
Ecco perché tornare: senza il ritorno grato non si va avanti, perché la grazia
ha bisogno di essere “rimuginata” perché possa colmare la nostra vita
quotidiana anche nei momenti di fatica.
lunedì 5 settembre 2022
una ripicca santa
lunedì 29 agosto 2022
libertà o prigionia?
sabato 20 agosto 2022
tra il dire e il fare
giovedì 11 agosto 2022
490 = ∞
martedì 26 luglio 2022
per tutti, per uno solo
domenica 17 luglio 2022
sia fatta la...mia volontà
Ed eccoci in una nuova puntata in cui ci si mettere a dare addosso alla povera Marta, casalinga disperata...
martedì 5 luglio 2022
mi basta quel che hai
Ricordati come ti senti, quando per la prima volta entri in una casa nuova, finora sconosciuta. Finché conosci chi la abita, è ancora relativamente facile fare un passo a destra piuttosto che a sinistra. Quando invece non conosci bene i padroni di casa, c'è sempre quell'elemento di imbarazzo, che, sebbene sia "correttezza", perché ci è stato insegnato di non invadere un luogo che non conosciamo, certamente ci crea un po' di insicurezza nel momento in cui entriamo in una casa che attende conforto e una presenza pacifica. Di solito ci aspettiamo l'accoglienza da parte di chi apre la porta...ma ci sono anche quelle volte in cui l'accoglienza entra in un ambiente con chi entra da fuori. Perché lì c'è una messe ma non ci sono gli operai. E non si tratta certamente di andare carichi di belle parole o con la pretesa di aggiustare chissà che cosa. Andare incontro all'uomo invece, in un atteggiamento di fratellanza, significa precisamente ciò che il Signore dice due volte nello stesso brano di oggi, ma raccontato dall'evangelista Luca: mangiando e bevendo ciò che egli ha (Lc 10,1-9). C'è un significato profondo in queste espressioni. Essa infatti significa avvicinarci gli uni agli altri con quella semplicità, che Alda Merini chiama "raffinatezza della profondità". Accolgo ciò che tu sei, non pretendo di più o altro; anzi, vado disarmato, non portando nessun bagaglio eccessivo, facendomi recipiente per quello che tu vuoi donarmi anche o forse soprattutto quando ciò che tu sei non mi è familiare e non mi mette a mio agio, perché ancora non lo conosco. Quando qualcuno ci fa entrare nella sua casa, cioè di sostare presso di lui, è una delle grazie più grandi che possiamo ricevere. Camminare gratuitamente sul pavimento e toccare le pareti della casa del cuore di un fratello, sentire e accogliere il mondo che è in lui...quale privilegio e quale compito!
giovedì 30 giugno 2022
prima il fare, poi il dire
giovedì 16 giugno 2022
poche parole
martedì 31 maggio 2022
sudata, sporca e gonfia
domenica 22 maggio 2022
l'educatore
sabato 14 maggio 2022
mai 'na gioia... piena
Mai 'na gioia... si continua a ripetere spesso in questo tempo, soprattutto tra i giovani. Ed è già una cosa importante, se sappiamo esprimere questa fondamentale mancanza. Tuttavia ci piace cogliere qualsiasi occasione per divertirci, per stare insieme, per lo svago (tutto giustissimo e legittimo). Ecco, bisognerebbe probabilmente leggere profondamente nel cuore, che tipo di effetto ci fanno questi momenti di "evasione", per capire come realmente viviamo e quindi come mai così spesso sentiamo che davvero non c'è mai una gioia, una soddisfazione. Potremmo forse scoprire, che mentre noi cerchiamo 'na gioia, questa è perfettamente inutile da rincorrere, quando non c'è di fondo 'na gioia piena oppure la Gioia. Può sembrare tragico, forse sorprendente, ma è "purtroppo" vero. E riguarda tutti gli ambiti della nostra vita, in primis quello spirituale. E' esattamente questo il meccanismo: andiamo vagando, cercando, inseguendo cose contingenti, acchiappando di qua e di là, tappando i buchi, intervenendo sulle urgenze... e quello di cui dovremmo essere più convinti e a cui dovremmo essere più legati, ci scappa. Appunto, quello che ci porta la gioia vera, sfugge dalle nostre mani, dai nostri cuori. Solo quando noi siamo pienamente convinti che la gioia vera non viene dal riempirci il cuore e il tempo di "cose", che possono essere materiali, che possono essere eventi, che possono essere relazioni senza significato, che possono essere piccole soddisfazioni o (da fare attenzione!!!) emozioni passeggere, anche quelle che noi leghiamo alla nostra vita spirituale, allora comincia la profondità. Quando noi siamo pienamente convinti che la gioia vera e duratura ci viene dal mistero di Cristo morto e risorto per noi, allora noi cominciamo a chiedere il Padre di riempirci la vita con la vita del Figlio. E questo significa la fine del gioco della farfalla che salta da un fiore all'altro, laddove in quel preciso momento troviamo più profumo e più nettare, che comunque tra un minuto saranno già esauriti e non ce ne ricorderemo manco più. Ma questa, senza pretendere la perfezione e l'inamovibile stabilità da nessuno, è attitudine del cuore che ha incontrato Cristo. Ed è allora che il mai 'na gioia, di una vita apparentemente fatta di routine e senza grandi slanci, diventa la pienezza di Gioia. E non si va a cercare altro, che non soddisfa pienamente il cuore, perché il cuore, anche quando afflitto, è già colmo.
martedì 10 maggio 2022
incertezza
domenica 24 aprile 2022
gemelli diversi
lunedì 18 aprile 2022
un guadagno facile
venerdì 8 aprile 2022
tra il dire e il fare
domenica 3 aprile 2022
responsabile per me, responsabile per tutti
mercoledì 16 marzo 2022
all inclusive
mercoledì 2 marzo 2022
bruciare per l'essenziale
domenica 27 febbraio 2022
per vedere meglio